“Grandtour”: sei artisti tedeschi a Borgo e Cuneo

Visitabili fino al 18 giugno

Si è inaugurata sabato 20 maggio scorso prima a Borgo San Dalmazzo presso "La Luna Art Gallery" e alle 18 presso la Fondazione Peano di corso Francia a Cuneo la rassegna collettiva "Grandtour: sei artisti tedeschi in Italia" che, nelle due sedi espositive, vede appunto esposte un bel gruppo di opere pittoriche e ceramiche di sei autori tedeschi: Dietrich Bartscht, Peter Casagrande, Ernst Heckelmann, Franz Hitzler Heike Pillemann e Christina Von Bitter.

Il numero delle opere presenti nelle due mostre mi sembra consentano una valutazione sufficientemente esaustiva delle diverse personali esperienze che mi sembrano molto interessanti anche se un po' troppo legate a momenti vissuti, almeno tra noi, già qualche decennio fà.

Questo aspetto si coglie bene sopratutto nelle ceramiche che i sei artisti presentano nelle due sedi della rassegna e che sono state realizzate in una sede italiana, qual'è da decenni la Ceramica San Giorgio di Albisola Marina ( tra l'altro dal 4 maggio al 4 giugno protagonista anche di una rassegna a Saluzzo nel contesto di "SaluzzoArte 2017")..

D'altra parte basta leggere il testo del critico Luciano Caprile nel bel catalogo che illustra la mostra per darsene una completa ragione.

I sei artisti presso le fornaci ceramiche albisolesi hanno lavorato in tempi recenti, continuando una tradizione che viene da lontano.

La mostra adesso allestita nelle due sedi cuneesi raccoglie un po' il frutto di tutto questo lavoro recente non soltanto ceramico ma anche di quello pittorico  e, per alcuni di loro anche scultoreo e di manipolazione dei materiali.

Un discorso complesso e lungo se volessimo soffermarci su ciascuno di loro ma una considerazione complessiva può comunque essere fatta sottolineando come i sei artisti si muovano tutti in chiave pittorica tra l'astratto e l'informale.

Nella lavorazione ceramica so riallacciano in maniera abbastanza evidente alla tradizione di quella bottega artigiana come ci mostrano sia i molti piatti ceramici di Peter Casagrande (che mi richiamano le esperienze di Vilfredo Lam) sia le "Piastre" di Heike Pillemann,

Ad esperienze figurative (naturalmente di "nuova figurazione") paiono voler rimandare invece i lavori sia pittorici che ceramici di Ernsi Heckelmann e (sopratutto nella ceramica) di Franz Hitzler e quelli di Christina Von Bitter.

Guardando invece sopratutto alla pittura, in chiave chiaramente astratta si muovono con le loro tele sia Dietrich Bartscht che (quasi sempre) Heike Pillermann.

Per concludere, una mostra che si vede volentieri ancorchè si muovano sulla scia di tradizioni, sia pittoriche che ceramiche, decisamente sperimentate da tempo nell'esperienze astratte e informali.

Due mostre comunque da non perdere, supportate da un interessantissimo ed illustratissimo catalogo che restano aperte fino al prossimo 18 giugno ad ingresso libero nei fine settimana secondo gli orari tradizionali (e diversi) delle due sedi espositive (a Borgo visite dal venerdì pomeriggio alla domenica mattina, alla Fondazione Peano dal giovedì alla domenica nel pomeriggio).