“Sguardi: tra innocenza e malizia” con Riccardo Balestra

Visitabile a Cuneo fino al 28 febbraio.

Si è inaugurata giovedì 13 gennaio (resterà aperta fino al prossimo 28 febbraio visitabile negli orari di apertura) presso la Biblioteca Civica di Cuneo in via Cacciatori delle Alpi la mostra di ritratti del cuneese Riccardo Balestra intitolata "Sguardi: tra innocenza e malizia" in cui l'artista espone un gruppo delle sue opere tutte incentrate su volti femminili.

Per questa rassegna Balestra ha scelto di fermarsi sulla figura, più specificatamente sul ritratto, ma normalmente egli si esprime anche con il paesaggio.

Nella nota di presentazione nel pieghevole della mostra, Cinzia Tesio annota, tra l'altro, che "per la gamma coloristica, vicino al mondo della Pop-Art, l'artista di Cuneo ci fornisce un quadro ampio e concreto di una realtà metafisica, molto attiva nei confronti dello spettatore"e , parlando con l'autore, egli stesso ribadisce di guardare a quella esperienza quando si pone davanti al cavalletto.

Personalmente non ritengo che si possa guardare a quella esperienza che ha avuto  nell'inglese Richard Hamilton il suo iniziatore negli anni cinquanta del secolo scorso per passare poi una decina d'anni dopo negli Stati Uniti dove Andy Warhol, Roy Lichtenstein, James Rosenquist, Jeff Koons, Jasper Johns e Robert Rauschenberg  svilupparono (ognuno a suo modo) la loro esperienza pop e neo-pop.

Se ci soffermiamo ad osservare le opere di tutti questi artisti, a mio sommesso parere, nulla accosta Riccardo Balestra a questa esperienza salvo una qualche richiamo alla gamma coloristica di quegli autori, in particolare quella di Andy Warhol.

Quindi, mi pare, vada cercata  in altra direzione una eventuale suggestione di passate esperienze artistiche perchè Balestra, che non ha compiuto studi accademici, costruisce i suoi lavori soltanto con i colori e l'osservazione di altre immagini. Possedendo una buon manualità ed una grande capacità di utilizzo dei colori primari, con questi strumenti costruisce le sue immagini. E' questa certamente la ragione per cui gli riesce meglio la costruzione di immagini "semplici" come un particolare del volto (come possono essere gli occhi o le labbra a seconda che egli osservi il volto di un bambino piuttosto che quello di una giovane donna) mentre intervengono quasi naturalmente gli scarti tipici dell'autodidatta quando si tratti di passare al ritratto completo o ancor più alla figura, in "taglio americano" o intera che la si voglia rappresentare) in quanto viene a mancare il senso della raffigurazione con le esatte proporzioni tra le varie parti del corpo.

Conseguentemente, a mio sommesso parere, in questa mostra si fanno apprezzare particolarmente le opere in cui il pittore si sofferma sul particolare di un volto anzichè lasciarsi tentare da una rappresentazione più completa della figura.

Un diverso discorso meriterebbero le opere di paesaggio: ma in questa rassegna presso la Biblioteca cuneese non vengono presentate e, quindi, se sarà il caso ne parleremo in altra occasione.

Foto della collana "Women Details" occhi e naso