Una gipsoteca per Luigi Aghemo a Tortona

Inaugurata sabato 19 maggio presso la sede della Fondazione della CRTortona

Sabato 19 maggio scorso a Tortona, presso la sede della Fondazione della CRTortona, in via Calcinara 12, ha avuto luogo l'inaugurazione della gipsoteca dello scultore Luigi Aghemo, trasmigrata in quella città da Pinerolo per la disponibilità di quell'ente di valorizzare e rendere visibile al pubblico quanto si conserva dell'attività scultorea di questo artista.

Lo scultore Luigi Aghemo era nato a Torino il 20 dicembre del 1884, da Carlo (meccanico) e da Rosa Altavilla (commerciante) nel popolare quartiere di Porta Palazzo. Rimasto orfano a tre anni del padre, visse irrequieto gli anni dell'infanzia, non legando con il patrigno, e a dodici anni scappa a Genova a piedi con l'intenzione di imbarcarsi; ma ci ripensa e tornò a Torino per proseguire gli studi e concludere le scuoile tecniche e la frequentazione della scuola di scultura Archimede.

A quindici anni però, nel 1899, lascia nuovamente la famiglia e raggiunge a Parigi uno zio che era emigrato; là vuole continuare a seguire la sua inclinazione artistica e prende a lavorare presso il cesellatore Stiewnard che lo mette in contatto con i primi orefici di Parigi. Con i risparmi che riesce a mettere da parte frequenta l'Istituto di Belle Arti Boullé (disegno, pittura e scultura) e modella piccole sculture per conto suo.

Nel 1905, a poco più di vent'anni, ritorna a Torino e prende a lavorare con Edoardo Rubino nel suo atelier e si inserisce nel mondo artistico torinese di quel tempo. Qualche tempo dopo conosce Orsola Bertotti (Lina) che sposa nel 1909.

Nel 1912 collaborò alla realizzazione del kolossal "Cabiria", il film muto di Giovanni Pastrone che segnò un momento importante nella filmografia italiana degli inizi. Negli stessi anni ha realizzato svariate opere monumentali. Dopo un altro breve soggiorno parigino, alla fine degli anni Trenta rientra definitivamente nella propria città. Nel 1947 riceve un incarico di lavoro dall’allora vescovo di Pinerolo e qui, negli anni successivi, realizza importanti opere di arte sacra e non solo pur continuando a lavorare ancora anche nella propria città di origine. Nel 1952 si stabilisce a Pinerolo insieme alla moglie e quando rimane vedovo viene accolto in casa dalla famiglia Dotti, vi allestisce il proprio studio e continua a realizzare opere di pubblico interesse, rimanendovi fino alla morte avvenuta il 19 settembre del 1976.

Se non ricordo male, ho conosciuto Luigi Aghemo sul finire degli anni sessanta quando l'artista aveva ormai passato gli ottant'anni ma aveva una memoria lucidissima e ricordava bene di quando a Parigi aveva conosciuto Picasso ( che definiva "un ursun" per il suo carattere difficile e con il quale non dovette legare molto) e il pittore Boldini (con il quale era evidentemente più in sintonìa dal come ne parlava anche se della vita artistica parigina visse sempre piuttosto ai margini). In quegli anni viveva con la famiglia Dotti che gli avevano messo a disposizione uno spazio allestito come studio in cui continuò a lavorare praticamente fino alla fine dei suoi giorni. Alla sua morte tutta la sua collezione(carte, bozzetti, disegni, gessi, bronzi e anche qualche dipinto ad olio) venne custodita intatta fino al presente dalla famiglia che lo aveva ospitato ed in particolare da Graziella Dotti che era stata sua allieva di pittura e scultura. Avevo avuto anche occasione, credo un paio di volte di visitare quello studio e quei lavori e mi ero reso conto che quella collezione avrebe in futuro rischiato di andare dispersa o magari perduta.

Un problema che si sono posti naturalmente anche i fratelli Graziella e Riccardo Dotti che quella collezione hanno custodito con cura in tutti questi anni e che l’hanno sempre resa visitabile ai conoscenti e a chiunque si dimostrasse interessato.

Col passare degli anni è subentrato in loro il desiderio di poterla rendere fruibile ad un maggior numero di appassionati dandole una diversa e dignitosa collocazione che non fosse quella di una sede privata e quindi per sua natura aleatoria. Da lì la ricerca quindi di contatti in svariate direzioni, senza scorgere la possibilità che la collezione potesse idoneamente essere allocata a Pinerolo.

Viceversa, la Fondazione Cassa di Risparmio di Tortona, fin dal primo incontro, dimostrò grande interesse e nel mese di marzo 2018 la acquisì formalmente. Le ha dedicato un idoneo ed elegante spazio all’interno di uno stabile in via Calcinara, di recente ristrutturazione, dove + stata allestita una esposizione permanente, visitabile dal pubblico che è stato adesso inaugurato con la presenza di un folto pubblico. Un bel modo per tramandare la memoria di un bravo artista ed un gesto da applaudire da parte da chi per tutti questi anni ha conservato quei materiali e la memoria dell'artista.