Donne e… borghi

Nelle assemblee dei borghi precedenti le elezioni dei Comitati di quartiere ha tenuto banco la questione del “riequilibrio della rappresentanza”, ovvero l’obbligo di inserire un terzo di donne in lista

Lunedì 20 si sono concluse le assemblee dei borghi, preliminari alle elezioni dei borghi che si terranno domenica 9 novembre, assemblee che quest’anno sono caratterizzate da un dibattito molto acceso sulle modalità di voto collegate all’«equa rappresentanza di genere». Nel febbraio scorso era stato modificato il regolamento dei borghi, con l’inserimento della “doppia preferenza” (così come nel voto alle elezioni amministrative, si sarebbero dovute esprimere due preferenze, votando un uomo e una donna). I rappresentanti dei borghi, che avevano maldigerito questa modifica, hanno protestato chiedendo il ritorno al regolamento precedente. La nuova Giunta ha cercato una mediazione (almeno un terzo di donne in lista e possibilità di esprimere tre preferenze) approvata tra polemiche interne ed esterne. La questione ha ovviamente avuto strascichi sulle assemblee, alcune piuttosto “arroventate”. La preoccupazione dei responsabili dei borghi è di “non trovare le donne da mettere in lista” e quindi di doverle “obbligare”, avendo poi nel Comitato delle donne per nulla interessate. L'assessore Cristina Ballario, in un'intervista pubblicata sul numero di mercoledì 22 ottobre, spiega la genesi e le ragioni delle modifiche introdotte e il suo punto di vista.

Servizio sul numero del 22 ottobre de La Fedeltà