Festeggiamenti del santo patrono condizionati dal maltempo

Mons. Delbosco “Dio continua a operare miracoli in mezzo a noi anche attraverso l’intercessione di San Giovenale”

La pioggia e il freddo hanno stravolto quest’anno i festeggiamenti di san Giovenale. La serata di sabato è saltato l’atteso concerto all’aperto della scuola di musica Arrigo Boito, domenica mattina sono state eliminate le due processioni (quella stazionale che prima della messa porta le reliquie dalla chiesa della SS. Trinità alla Cattedrale e quella solenne in cui il santo percorre le vie del centro storico) e l’esposizione dei quadri dei benefattori lungo via Roma.

Il maltempo non ha impedito comunque di celebrare con solennità la memoria del santo patrono, fin dal tardo pomeriggio di sabato. Il rito si svolge da alcuni anni presso la chiesa della SS. Trinità (Battuti Rossi) presso la quale vengono temporaneamente traslate le reliquie del santo vescovo di Narni. Dopo la celebrazione dei vespri cantati e prima della messa presieduta dal vicario generale, avviene l’elezione del nuovo Rettore “chiamato ad essere il primo testimone di concordia e di pace, a servizio dell’intera collettività, per il bene comune” (dal rito di investitura). Così Assunta Bruno, dopo essere stata eletta, ha ricevuto lo scapolare e il medaglione dal rettore emerito Gian Mario Tomatis (e idealmente dagli altri rettori presenti alla celebrazione). Il passaggio di consegne si è concluso con la benedizione che il parroco del Duomo don Piero Ricciardi ha invocato su tutta la città: “Fa’ o Dio che non si estingua nelle nuove generazioni la fede trasmessa dai nostri padri; resti vivo il senso dell’onestà e della generosità, la concordia operosa, l’attenzione ai piccoli, agli anziani e agli ammalati, la premurosa apertura verso l’umanità che in ogni parte del mondo soffre, lotta e spera per un avvenire di giustizia e di pace”.

Parole che fanno da ponte verso la solenne celebrazione della domenica mattina, presieduta per la prima volta da mons. Piero Delbosco, sotto l’attenta regia liturgica di Luca Gazzoni e l’animazione della cantoria. Celebrazione che è iniziata davanti all’altare di San Giovenale, sotto la statua che raffigura il santo sormontata dal busto-reliquiario in argento: qui il sindaco Davide Sordella ha acceso la lampada votiva, un rito reintrodotto alcuni anni fa a ricordo del dono che il Comune fece nel 1835 per lo scampato flagello della peste. Ma anche per sottolineare l’importanza della “collaborazione tra istituzioni, del lavorare insieme unendo le forze che fa crescere la città”, come evidenzia il vescovo nell’omelia. “È bello essere qui con tutti coloro che a diverso titolo sono espressione della città per fare memoria e invocare la benedizione su Fossano del santo vescovo di Narni. San Giovenale - ha detto il vescovo - fu protagonista di eventi miracolosi durante e dopo la sua morte, come quelli che coinvolsero anche la nostra terra nel XIII secolo. La pietà popolare, che lo venera da sette secoli, rivela il desiderio di riporre in Dio il bisogno di sicurezza, la protezione delle nostre terre, l’affidamento del nostro futuro. Non bastano i nostri calcoli, la buona volontà, il nostro impegno… c’è bisogno di un santo patrono”. “Come credenti – ha aggiunto alla fine dell’omelia mons. Delbosco – siamo convinti che tutto viene da Dio e a lui ritorna, Signore della storia. A Dio affidiamo dunque la nostra città, chi ha responsabilità civili e militari, chi fatica, chi è nel buio e cerca un senso alla vita, chi è carcerato, chi è ammalato, chi è ospite nelle case di riposo… Dio continua a operare miracoli in mezzo a noi anche attraverso l’intercessione di San Giovenale”.

A conclusione del pontificale, sotto una pioggerella fredda e fastidiosa, il vescovo ha pronunciato la solenne benedizione alla città sul sagrato della cattedrale mentre la statua del santo veniva esposta per alcuni minuti, tra due file di sbandieratori. Dopo la messa e nelle ore successive in tanti hanno fatto la fila per baciare il busto contenente le reliquie e invocare l’intercessione di San Giovenale.