“Il Molino Cordero diventi un museo sul lavoro”

Moni Ovadia e Carlin Petrini hanno approvato la proposta lanciata dal gruppo politico "Fossano va a sinistra"

“Da 7 anni quei muri straziati e anneriti in via Torino ricordano a tutti noi fossanesi la tragedia di quel 16 luglio e dei 5 lavoratori - Valerio Anchino, Marino Barale, Antonio Cavicchioli, Massimiliano Manuello, Mario Ricca - che in quel rogo hanno perso la vita. E ci ricordano più in generale il dramma che si consuma quasi ogni giorno con centinaia, migliaia di morti sul lavoro”. Sono le parole con cui “Fossano va a sinistra”, movimento di impegno politico, apre la lettera che ha steso per proporre di ricavare, all’interno dell’ex molino Cordero devastato dall’esplosione del 2007, un museo dedicato agli incidenti sul lacoro. E sono anche le parole che Moni Ovadia ha pronunciando al termine dello spettacolo che, lo scorso 8 dicembre, ha messo in scena al teatro “I portici” di Fossano, offrendo così un finale inatteso al pubblico.
Più precisamente, lo scrittore e drammaturgo ha recitato per intero la lettera di “Fossano va a sinistra”. Che ci faceva, quel testo, nelle sue mani? “Abbiamo inviato la nostra lettera ad associazioni e personaggi di cultura per cercare di ragionare sulla nostra proposta - spiega Luisella Lamberti, componente di «Fossano va a sinistra» -. Ne abbiamo inviato una copia anche ad Ovadia, che però non ci aveva risposto: non sapevamo che l’avrebbe letta al termine del suo spettacolo. Alcuni di noi erano presenti per interesse personale, perché ci piace il lavoro che Ovadia sta portando avanti: siamo rimasti sbalorditi quando abbiamo capito che stava leggendo la nostra lettera”.
E quello di Ovadia non è l’unico illustre fra i nomi di coloro che approvano il progetto di “Fossano va a sinistra”: si è espresso a favore anche Carlin Petrini. E poi ci sono i cittadini che il loro consenso lo hanno dato mettendo il “mi piace” alla pagina Facebook “Progetto Molino Cordero Fossano”, che il movimento di impegno politico ha creato proprio per presentare l’iniziativa. “Abbiamo chiesto - aggiunge Lamberti - un incontro al sindaco Sordella”.
A lui “Fossano va a sinistra” potrà quindi illustrare nel dettaglio il progetto di ricavare, all’interno della struttura che ospitava il Molino Cordero, “un memoria, museo o mostra permanente degli incidenti sul lavoro o dei morti sul lavoro”, come si legge nella lettera. La proposta prevede inoltre di allestire alcune sale che verrebbero dedicate ad incontri sui temi che riguardano il lavoro o a corsi sulla sicurezza dedicati ad aziende e dipendenti; si potrebbero infine organizzare visite guidate, soprattutto per gli studenti.
Perché il progetto di “Fossano va a sinistra” possa conretizzarsi, è necessario che sia acquisita parte della struttura, la quale - in caso diverso - all’indomani del dissequestro potrebbe essere trasformata integralmente e diventare, si legge ancora nella lettera, “magari anonimi palazzi e negozi e parcheggi che coprono e cancellano tutti i segni della tragedia”. “Rimuovere - conclude Lamberti - non è la scelta giusta: c’è bisogno di elaborazione e non di rimozione”.