A Bene Vagienna mostra sul ricamo “Bandera”

Tre pittori espongono fra la chiesa dei Disciplinanti bianchi e palazzo Rorà fino alla fine di novembre

Nuovo poker di mostre a Bene Vagienna, allestite dall’associazione culturale “Amici di Bene” in alcuni fra gli edifici più importanti della città. Saranno inaugurate nella giornata di domenica 14 settembre.

Alle 10 sarà presentata l’esposizione di Marina Pepino. La piccola cella della torre campanaria della chiesa parrocchiale accoglierà alcune opere dell’artista fossanese che ha investigato la funzione terapeutica dell’arte, capace di aiutare le persone a superare i traumi vissuti.

Alle 10,30 taglio del nastro, nella chiesa dei Disciplinanti bianchi, per “I graffi dell’anima”, personale di Giancarlo Giordano. Questo artista di lungo corso è stato definito un “realista del sogno”: “Se un elemento di realismo molto forte compare nella sua espressione e segna la durezza della realtà - dice di lui il critico Giorgio Barberis -, poi si aggiunge il sogno, che è un sogno brutto e bello, tanto da portare a definire Giancarlo un surrealista padano ed accostarlo a quel genio assoluto, spigoloso ed altrettanto padano che è stato Cosmè Tura”.

Alle 11, a palazzo Lucerna di Rorà, sarà aperta al pubblico un’altra personale: “Architetture sabaude” di Alfredo Negro. Pittore figurativo originario di Torino, Negro sa “piantare il cavalletto di fronte al vero”, come ha detto il critico Beppi Zancan: si tratta, in altre parole, di un artista che ama realizzare paesaggi, fornendo rappresentazioni “sincere e accessibili” (Antonio Oberti).

La mattinata si conclude alle 11,30, con l’inaugurazione della mostra “Il ricamo bandera nelle nostre contrade da casa Savoia ai giorni nostri”, allestita a casa Ravera. Cura l’esposizione Margherita Goglino, studiosa di ricami antichi e, in modo particolare, del “bandera”, tipico del Piemonte. Nella stessa giornata, Goglino terrà una conferenza su “Il ricamo bandera”. L’appuntamento è alle 16,30, sempre a casa Ravera. “L’arte del ricamo bandera - spiega la studiosa sul suo sito - si sviluppa in Piemonte. Tra la fine del 500 e il 600, si attivano laboratori di tappezzieri e ricamatori che, chiamati nelle case nobiliari, ricoprono gli arredi di seta ormai logori con una tela rustica detta bandera, un tessuto esistente e prodotto nel Chierese fin dal 1480; questa tela veniva impreziosita con ornati e fiori ricamati a fili di lana ritorta”.

Le mostre sono aperte con ingresso libero fino a domenica 30 novembre; ingresso libero anche per la conferenza di Goglino. Casa Ravera e palazzo Rorà aprono il sabato dalle 15 alle 18 e, nei giorni festivi, dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 18; la chiesa dei Disciplinanti bianchi e la Cella della torre campanaria nei giorni festivi, dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 18. Ulteriori informazioni sul sito www.amicidibene.it.