“L’agricoltore protagonista del futuro” – 04

La Cattedra del Contadino 25.05.2016

Non c’è agricoltura senza cultura. Il coltivare è infatti la concretizzazione dei saperi. Ogni contadino ha come primo compito quello di studiare per conoscere e comprendere a fondo il proprio lavoro.
Ne abbiamo parlato con Mauro Olivero, presidente del consorzio La Granda.
Mauro, perché hai scelto la terra?
La terra non è stata una scelta immediata è, al contrario, frutto di un percorso che mi ha riportato alle radici. Sono figlio della terra, da generazioni la mia famiglia possiede un’azienda agricola, ma, terminato il percorso di studi, ho avuto altre esperienze che mi hanno ricondotto alla terra. Il distacco ha infatti fortificato un legame che oggi posso considerare inscindibile.
Che cosa significa essere agricoltori oggi?
Agricoltore oggi è sinonimo di impegno, costanza e presenza. Agricoltore significa, anche a volte, non raccogliere i frutti per ciò che si è seminato. Agricoltore, per me, però ha un significato ancora più importante: sono quelle due mani che sanno concretizzare il proprio lavoro, potendone toccare i frutti.
Che cosa lega un uomo alla terra?
È un rapporto intimo quello che lega l’uomo alla terra. Questa è fragile e delicata ma è il sapere dell’agricoltore a renderla feconda.
Com’è cambiata questa figura nel corso degli anni?
L’agricoltore è il protagonista del futuro. La sua figura è cambiata molto nel corso degli anni. Una volta a chi coltivava la terra erano garantiti maggiori utili ma un ruolo meno rilevante nel panorama nazionale. Oggi il nostro futuro dipende anche dall’agricoltura: la terra di domani è il frutto del lavoro di oggi.
(4 - continua)