Camminare con i giovani, verso il Sinodo

Tappe e iniziative verso la grande assise prevista nel mese di ottobre

Il prossimo ottobre si terrà a Roma il Sinodo dei giovani dal tema “I giovani, la fede e il discernimento vocazionale”, fortemente voluto da Papa Francesco in comunione con i vescovi di tutto il mondo.

La parola sinodo significa etimologicamente camminare insieme. Questo chiarisce immediatamente che non si tratta di una conferenza in cui si parla di giovani, ma di un cammino da fare con i giovani. Può sembrare una sottolineatura irrilevante, ma è in realtà una delle questioni centrali nella nostra epoca: troppo spesso si trattano i giovani come una questione ed un problema, finendo spesso con il definirli “dei senza testa”, dei “bamboccioni”, “gente che fugge le proprie responsabilità”, per arrendersi poi di fronte a domande quali: “come mai i giovani non vanno più a messa?”, “chissà dove andremo a finire?!”. Il passaggio dalla preposizione “di” alla preposizione “con” suggerisce lo scopo di questo sinodo: smettere di parlare in assenza dei giovani, per mettersi finalmente in loro ascolto. Essi sono veramente accolti nelle comunità cristiane e nella stessa società, se non sono soltanto destinatari di pensieri e interventi, ma se li si rende protagonisti del domani.

Il cristiano crede nella presenza operante dello Spirito Santo in ognuno: “Mettersi in ascolto significa poter percepire la voce del Signore che risuona anche oggi”. Ascoltando le loro aspirazioni, le loro scelte assunte o subite, consapevoli o inconsapevoli (che articolano stato di vita, professione, modalità di impegno sociale e politico, stile di vita, gestione del tempo e dei soldi, ecc.) “possiamo intravvedere il mondo di domani che ci viene incontro e le vie che la Chiesa è chiamata a percorrere”, si legge sul documento del Sinodo.

Le tappe e le iniziative

Il Sinodo è già in corso ed è scandito da alcune tappe. Nei mesi scorsi l’equipe diocesana di pastorale giovanile si è confrontata su questi temi con alcuni rappresentati del territorio. Le riflessioni emerse sono state riassunte e inviate al servizio nazionale di pastorale giovanile. Nel prossimo mese di marzo una delegazione di 300 giovani credenti e non credenti (provenienti da tutto il mondo) si riunirà in un’assemblea pre-sinodale, per confrontarsi sui temi centrali e fornire un documento ai padri sinodali che ad ottobre 2018 concluderanno il Sinodo. 

“Certi poi che l’ascolto non sarà solo un mezzo - spiegano i componenti dell’equipe di pastorale giovanile -, ma potrà essere parte del risultato del sinodo stesso e convinti che questo sia possibile tornando a rivalorizzare l’incontro volto per volto e volta per volta, abbiamo contattato i tanti animatori che in diocesi hanno a che fare con adolescenti e giovani, proponendo loro un’attività, volta da un lato a mettersi in ascolto dei loro ragazzi e dall’altra a dare conoscenza del sinodo. Inoltre abbiamo chiesto agli insegnanti di religione di lavorare con le loro classi, perché la portata del sinodo possa arrivare il più possibile anche fuori dai soliti ambienti, a tutti”.

Tutto questo infine mirerà a proporre due esperienze di cammino verso Roma, dove i giovani italiani incontreranno il Papa l’11 e il 12 agosto. Con i giovani piemontesi (dalla seconda superiore) ci sarà la possibilità di trovarsi a Torino per poi dirigersi a Roma in pullman. Per i maggiorenni della provincia invece ci sarà la possibilità di affrontare un cammino a piedi da San Quirico d’Orcia a Roma, nella prima decade di agosto. Nei prossimi numeri del giornale verranno date informazioni più dettagliate (iscrizioni e maggiori informazioni possono essere chieste scrivendo a pastorale.giovanile.fossano@gmail.com).

“Il fermento è molto, come molto è lo spazio, il tempo e le energie dedicati in questi mesi. La speranza - si auspicano i giovani dell’equipe - è che sia appena l’inizio del cammino di una Chiesa che abbia voglia di alimentare il fuoco dei giovani, i nostri desideri, le nostre attese, le nostre domande”.