Doposcuola all’Einaudi, l’Arcipelago fa il pieno

Sono 108 gli iscritti all’«Isola che non c’era». Il servizio proposto da Jim Bandana non ha raccolto sufficienti adesioni

Scuola Einaudi

Un solo servizio di doposcuola ha preso il via all’Einaudi, lunedì 18 settembre. È “L’isola che non c’era”, che dal 2008 viene fornito dall’associazione “L’arcipelago” e che negli ultimi anni ha trovato spazio all’interno della scuola. L’altro - quello proposto dalla cooperativa Amici di Jim Bandana - non ha infatti raccolto un numero sufficiente di adesioni per poter partire.

All’«Isola che non c’era» sono ben 108, numero record, di cui 63 già dal mese di settembre. Usufruiranno di un servizio aperto dalle 14,30 alle 18,30, con flessibilità negli orari di ingresso, uscita e frequenza che verrà garantito - per la prima volta - da quattro educatori (più un quinto in servizio civile), contro i tre solitamente presenti (anche in questa prima settimana).

Si è chiusa così una stagione nata sotto tutta un’altra stella per “L’arcipelago” che nel mese di aprile era addirittura a rischio di estromissione dal servizio, dal momento che l’Istituto comprensivo, costretto per la prima volta ad occuparsi dell’assistenza mensa - “cerino” raccolto dalle mani del Comune - sembrava propenso ad affidarla, per economia di scala, in unico appalto con il doposcuola, servizio che l’associazione di genitori non avrebbe potuto garantire.

Articolo completo sulla "Fedeltà" di mercoledì 27 settembre