Fossano. Si chiama Iuc il grande spettro che aleggia sulle amministrazioni locali in questo inizio 2014. È la nuova imposta che i Comuni saranno chiamati ad approvare con il bilancio di previsione entro il 30 aprile di quest’anno.
Teoricamente si tratta di un’imposta unica, ma al suo interno si compone di tre voci: la Tasi (per i servizi indivisibili come l’illuminazione pubblica e lo spazzamento strade), la Tari (erede della Tares, per la raccolta rifiuti) e una nuova versione dell’Imu sulla prima casa, che scompare nominalmente, ma ritorna sotto altra veste, in un “gioco delle tre carte” preparato per mascherare quel che è ormai sotto gli occhi di tutti: il ritorno della tassazione sugli immobili anche per le prime abitazioni.
Ancora non è chiaro se per i cittadini-contribuenti la Iuc si tradurrà in un alleggerimento o in un aggravio di spesa. Molto dipenderà, infatti, dai margini di manovra che verranno lasciati ai Comuni nel fissare le aliquote, le detrazioni e le agevolazioni. All’appello, inoltre, mancano alcuni decreti attuativi che potrebbero ancora cambiare il segno all’operazione. Ma già negli amministratori locali serpeggia qualche fondato timore. Nelle previsioni del Governo (Letta), infatti, l’accorpamento delle entrate tributarie comunali avrebbe dovuto ridurre la pressione fiscale; dalle prime stime, invece, risulta un carico aggiuntivo fino a 1 miliardo e mezzo di €.
La Iuc è stato il tema centrale del convegno che si è tenuto martedì scorso a Fossano. Lo ha organizzato il dipartimento Finanze del Comune in collaborazione con l’Unione industriale e ha visto la partecipazione di 250 persone che hanno affollato la sala polivalente del Castello e anche quella semi-nterrata, collegata in videoconferenza. Tra il pubblico, numerosi esponenti del mondo produttivo e altrettanti funzionari comunali. Tra i relatori, Vincenzo Paglialonga, assessore alle Finanze del Comune ospitante, insieme al presidente provinciale di Confindustria Ferruccio Biraghi, al responsabile fiscale di Confartigianato Cuneo Diego Mozzali, al presidente di Ascom Fossano Giancarlo Fruttero, al presidente di Coldiretti Cuneo Marcello Gatto e a un tecnico di Anutel (l’Associazione nazionale uffici tributi enti locali) che ha illustrato la contraddittoria normativa alla quale, allo stato delle cose, bisogna fare riferimento.
“L’obiettivo del convegno - spiega Paglialonga - era quello di mettere a confronto il mondo imprenditoriale con i tecnici comunali, perché questi ultimi potessero toccare con mano le problematiche delle imprese prima di stilare i regolamenti attuativi. Il risultato è stato molto positivo. La folta partecipazione ha dimostrato, infatti, la volontà comune di lavorare a una fiscalità locale equa e condivisa, che tenga conto della situazione di difficoltà che vivono sia le famiglie che le imprese”.
Il principio non fa una piega: la sua traduzione in concreto, tuttavia, è in grembo a Giove (cioè allo Stato). Dalle sue pretese - cioè dall’ammontare delle entrate comunali che dovranno essere dirottate a Roma - dipenderà infatti la capacità dei Comuni di allentare la presa sui propri cittadini.
Negli anni passati non è andata proprio benissimo, come ha ricordato Paglialonga nella sua relazione introduttiva. Citando il caso di Fossano, infatti, l’assessore alle Finanze ha messo in luce alcuni dati (vedi scheda riepilogativa) che certificano come i risparmi compiuti e i sacrifici effettuati non si siano tramutati in un beneficio per i cittadini, ma soltanto per le casse dello Stato. Di qui il suo appello al governo - condiviso da tutti i relatori - per chiedere “certezza normativa, semplificazione e la piena attuazione dei principi di autonomia finanziaria e statutaria senza i quali non saremo nelle condizioni di poter continuare ad amministrare le nostre comunità”.
Fiscalità locale il 2014 sarà l’anno della IUC
La nuova imposta è stata al centro del convegno organizzato dal Comune di Fossano.