Bene Banca, requisiti più rigidi per i consiglieri

Si è svolta lo scorso 15 marzo la prima assemblea dopo l'inizio del commissariamento. A maggio l'Amministrazione straordinaria lascia e si vota per il nuovo direttivo.

BENE VAGIENNA.I soci di Bene banca hanno approvato le modifiche allo Statuto sociale dell’ente e al Regolamento dell’assemblea ordinaria e straordinaria. Ci sono così le premesse perché l’Amministrazione straordinaria lasci l’istituto a maggio: il commissariamento si concluderà nel tempo “record” di un anno.
“Con questa votazione - comunica in una nota l’Amministrazione straordinaria guidata dal commissario Giambattista Duso -, l’assemblea dei soci ha approvato le nuove linee guida che dovranno orientare la gestione dell’istituto: i consiglieri che guideranno Bene banca nei prossimi tre anni dovranno avere più stringenti requisiti di professionalità e competenza, e questo vale anche per i futuri componenti del Collegio sindacale che dovranno controllare il loro operato”.
L’assemblea, che si è svolta lo scorso sabato al Palazzetto dello sport di Bene Vagienna, si divideva in due parti, straordinaria e ordinaria. Perché l’assemblea straordinaria potesse svolgersi, era necessaria la presenza - “fisica” o per delega - di un decimo dei soci dell’istituto: 1.634 dei 7.054 soci di Bene banca erano presenti, e il quorum è stato così raggiunto. Un numero di poco inferiore (1.630 soci) ha seguito la seconda parte dell’assemblea - quella ordinaria - per la quale non era invece necessario il raggiungimento di un quorum. Al momento del voto, quasi tutti i soci hanno alzato la mano per l’approvazione delle modifiche presentate dal commissario. Dall’assemblea non si è levata alcuna voce critica sugli interventi dell’Amministrazione straordinaria: il “new deal” di Bene banca sembra così avviarsi senza attriti.
Con le nuove disposizioni approvate dai soci, non potranno candidarsi alla carica di consigliere o sindaco del Collegio sindacale “coloro nei confronti dei quali la banca abbia assunto posizioni di rischio superiori al 5% del patrimonio di vigilanza”; inoltre, la banca non potrà stipulare “contratti di appalto di opere o contratti per prestazioni di servizi e per fornitura di beni di natura continuativa o comunque pluriennale con gli amministratori”. Nuove norme riguardano il numero di soci che un singolo socio può rappresentare tramite delega all’assemblea: se si tratta di assemblea ordinaria un socio può presentare una sola delega, mentre in caso di assemblea straordinaria continua a valere il limite delle tre deleghe.
L’incontro di sabato si è concluso con un intervento del commissario che ha presentato i “numeri” di Bene banca. A fronte delle proccupazioni legate al fatto che un commissariamento può causare una fuga di soci e clienti, emergono dati che, aggiunge la nota dell’Amministrazione straordinaria, “pongono premesse positive” per la continuazione dell’attività dell’istituto, che “dovrà essere improntata al recupero dello spirito cooperativo, declinato con la professionalità e la competenza necessarie in un contesto economico estremamente complesso”, sempre “nel rispetto delle regole di sana e prudente gestione”. Il prossimo appuntamento con l’assemblea è a maggio, quando il commissario e i suoi collaboratori lasceranno l’istituto. I soci dovranno eleggere l’Amministrazione che guiderà Bene banca per tre anni.