Salvaguardia del creato e sacralità della terra serata con la teologa Antonietta Potente

È Antonietta Potente l’ospite del secondo incontro di “Terra e pace”, percorso di riflessione promosso dall’associazione culturale “L’Atrio dei Gentili” e dall’Ufficio diocesano per la Pastorale sociale e del lavoro per rileggere l’enciclica di Giovanni XXIII “Pacem in terris” a 50 anni dalla sua promulgazione.

È Antonietta Potente l’ospite del secondo incontro di “Terra e pace”, percorso di riflessione promosso dall’associazione culturale “L’Atrio dei Gentili” e dall’Ufficio diocesano per la Pastorale sociale e del lavoro per rileggere l’enciclica di Giovanni XXIII “Pacem in terris” a 50 anni dalla sua promulgazione. Un’occasione pubblica per ascoltare l’invito, oggi più che mai attuale, a cogliere i segni dei tempi, a lavorare per un modello di sviluppo fondato sul rispetto dei diritti di ciascuno, delle comunità, dei popoli, della terra stessa.
Ed è proprio a partire da queste sollecitazioni che si svilupperà la serata di giovedì 20 marzo (con inizio alle 20,45 nella sala “Barbero” del castello degli Acaja a Fossano) dal titolo “Laudato si’, mi’ Signore, per sora nostra madre terra…”: salvaguardia del creato e sacralità della terra”. La teologa aiuterà a leggere l’enciclica da un punto di vista ecologico, nel senso di guardare alla salvaguardia della terra come presupposto indispensabile per la stessa sopravvivenza dell’uomo e per un futuro di vita dignitosa per tutti.
Antonietta Potente, di origine ligure, è una teologa domenicana che ha vissuto diversi anni in Bolivia abitando con famiglie indigene nella zona Quechua di Cochabamba; da lì sono partiti progetti di condivisione con altri gruppi, soprattutto con comunità di donne indigene impegnate in processi di autodeterminazione economica, culturale, di genere, ecc. Il suo impegno di riflessione teologica e insegnamento nell’Università Cattolica di Cochabamba, le sue convinzioni e le sue prospettive interculturali, la portano a non essere protagonista in questi processi trasformativi, ma piuttosto ad accompagnarli. Il suo pensiero si sviluppa in particolare verso un ripensamento del fare teologia a partire dalla riflessione ecologica e di genere. Alla sua ricerca sia di tipo intellettuale, che di impegno sociale, Antonietta aggiunge l'arte dello scrivere, pubblicando numerosi testi con lo scopo di accompagnare la riflessione di gruppi impegnati in ambiti ecclesiali e sociali. Segnaliamo “Un bene fragile. Riflessioni sull’etica” (Mondadori, Milano 2011) e “Umano più umano. Appunti sul nostro vivere quotidiano” (Edizioni Piagge, Firenze 2013). Ultimamente, collabora con la facoltà di filosofia dell’università di Verona e continua a seguire il cammino di altre donne e uomini che coltivano desideri di pace e di trasformazione.
Resta in sospeso, al momento, la serata con il giornalista Domenico Quirico, inviato de “La Stampa”. “A lui, profondo conoscitore del mondo mediorientale, anche in seguito alla drammatica esperienza della prigionia in Siria - dice Maria Paola Longo, presidente dell’Atrio dei Gentili -, abbiamo chiesto di guidarci nella ricerca di punti di riferimento culturali e politici per comprendere le prospettive dei popoli del Mediterraneo e del Medio Oriente. Al momento però è impegnato in Crimea, teatro della crisi tra Russia e Ucraina. Non appena definiremo una nuova data la comunicheremo attraverso i giornali e il nostro sito atriodeigentili.wordpress.com”.
Gli incontri sono organizzati con il patrocinio del Comune ed il contributo della Fondazione Cassa di risparmio di Fossano.