Una donna come sindaco per il Movimento 5 Stelle

Ha il volto di una donna il candidato sindaco del Movimento 5 Stelle. È Ilaria Riccardi, 39 anni, sposata e madre di tre figli.

Ha il volto di una donna il candidato sindaco del Movimento 5 Stelle. È Ilaria Riccardi, 39 anni, sposata e madre di tre figli: Giada 19 anni, Greta 12 e Jacopo 10. Artigiana, è titolare dell’omonimo laboratorio di cornici di via Monviso, attività che era stata aperta dai suoi genitori nel 1979.
Gli attivisti fossanesi del Movimento 5 Stelle l’hanno scelta nell’ultima riunione che si è tenuta, martedì scorso, alla Forti Sani. Una votazione per alzata di mano, quasi all’unanimità, con cui l’hanno preferita a un altro paio di candidati. Unica donna in corsa per la carica di sindaco, giovane madre e lavoratrice autonoma, ha un profilo “trasversale”, in grado - sulla carta - di raccogliere consensi tanto a destra quanto a sinistra.
Nuova alla politica attiva, Ilaria Riccardi non ha precedenti esperienze amministrative e nemmeno nella vita associativa cittadina. “Ho avuto figli molto presto - racconta -; insieme agli impegni di lavoro e ai problemi di salute dei miei genitori, hanno assorbito tutte le mie energie”. Nel Movimento 5 Stelle, a cui si è avvicinata qualche anno fa, “finalmente ho trovato qualcuno che mi potesse rappresentare in politica, con onestà, trasparenza e passione”.
In una vita precedente, nel 2006 - prima della comparsa sulla scena politica di Beppe Grillo - “avevo votato Lega. Ne sono stata molto delusa”. L’anno scorso è andata al V-day di Genova. Da qualche mese partecipa alle riunioni del Movimento, locali e regionali, che si tengono a Fossano. “E seguo costantemente l’attività dei nostri portavoce in Parlamento. I miei preferiti sono Paola Taverna, Alessandro Di Battista e Giorgio Sorial”. Il giorno dopo l’ufficializzazione della sua candidatura è venuta a trovarci in redazione, accompagnata dal giovane attivista Simone Barbero.
Che cosa l’ha spinta ad accettare?
Il mio istinto di madre. La crisi che sta imperversando in Italia tocca solo in parte la nostra generazione. Chi ne avvertirà maggiormente le conseguenze sono i nostri figli. Così ho pensato che non potevo più restare a guardare, ma che era arrivato il momento di agire. Detto questo, il confronto tra di noi è sempre stato sui programmi e sulle idee. Solo all’ultimo ci siamo confrontati su chi potesse fare da portavoce alle elezioni. E sono stata scelta io.  
A che cosa serve un candidato a 5 Stelle a Fossano?
Noi pensiamo, innanzitutto, che anche a livello comunale ci sia bisogno di più trasparenza nelle scelte e di una maggior partecipazione dei cittadini. Non possiamo più permetterci di lasciare carta bianca alla politica. Vogliamo, invece, cittadini informati e posti nelle condizioni di esprimersi e di contare in tutte le decisioni importanti. Un esempio: prima di vendere piazza Foro boario, noi avremmo consultato i cittadini con un referendum.
Qual è il vostro programma?
Lo stiamo ancora elaborando. I punti principali li esporremo in sintesi nella cena di autofinanziamento di venerdì 11 aprile alla Forti Sani. Le linee guida sono, invece, quelle del Movimento: fermare la cementificazione (no, ad esempio, ai palazzi al campo Vallauri e no al casello di Tagliata), difendere i beni comuni, favorire la partecipazione diretta dei cittadini. Quanto alle politiche di bilancio, vorremmo analizzare tutte le spese del Comune per vedere quali sono effettivamente indispensabili. E se c’è qualche sperpero, riversare i risparmi sulle famiglie, partendo da quelle in difficoltà economica, per migliorare la qualità della loro vita.
I vostri avversari sono tutti uguali?
Non vogliamo rottamare le persone. Ci sono esponenti di altri partiti che godono della nostra stima, persone oneste e preparate. Noi vogliamo rottamare questo vecchio modo di fare politica - che esiste anche a Fossano - dove più delle idee, di destra o di sinistra, contano gli interessi o le ambizioni personali. Il caso Vallauri descrive perfettamente questo sistema: era assessore di una Giunta di Centro-sinistra e ora è candidato per il Centro-destra. Come se domani Brunetta volesse candidarsi nel partito di Renzi. Sordella non lo conosco personalmente. Ma è stato per tanto tempo lontano da Fossano e mi chiedo come possa conoscere la situazione della nostra città, quella delle persone normali. Non mi pare che - per le sue condizioni economiche - possa essere paragonato a un cittadino qualunque. E mi domando - nel caso in cui Balocco fosse stato ricandidabile - se avrebbe ricevuto lo stesso appoggio che di cui oggi dispone. Martorello lo ricordo con affetto: era stato il mio maestro alle elementari e per me incarna le idee di una vera sinistra. Ma se ha fatto una lista per conto suo, vuol dire che anche lui non è molto convinto delle altre candidature.
Vi si potrebbe ribattere: siete inesperti. Che cosa credete di fare?
Siamo inesperti, certo. Come affermare il contrario? Ma noi lo consideriamo un vantaggio. Non abbiamo interessi da difendere e siamo pronti a metterci in gioco, a studiare, a informarci e a provare a risolvere i problemi concreti della città, potendoci avvalere delle competenze diffuse ed eterogenee delle persone che faranno parte della nostra lista.
Dicono di voi: siete troppo intransigenti. Sapete dire soltanto dei No.
Non è così. Saremo aperti alle buone idee, da qualunque parte provengano, se possono portare un vantaggio alla cittadinanza. Lo dimostrano, già oggi, le nostre riunioni, che non sono quelle tradizionali di partito: chiunque può partecipare, proporre idee, illustrare problemi. E tutti vengono ascoltati. Quanto all’intransigenza, per noi è un valore fondamentale. Con tutto quel che abbiamo visto in questi anni, nella politica nazionale e regionale, non è più possibile scendere a compromessi con questo modo di gestire la cosa pubblica.
Sarà l’unica candidata donna. Un valore aggiunto?
Essere donna - di per sé -non è un valore né un disvalore, se non per la particolare sensibilità che ci contraddistingue, rispetto agli uomini, e che forse ci rende più capaci di comprendere la sofferenza delle persone. Ma se sei una donna che lavora, con una famiglia numerosa, devi avere necessariamente una marcia in più. Altrimenti non ce la fai.
Il Movimento 5 Stelle va forte in ambito nazionale. A Fossano nel febbraio 2013 prese il 25 per cento dei voti. Puntate a confermare l’obiettivo?
Puntiamo a prendere un voto in più degli altri.