Canté j’euv, sempre più grande

Il cielo di sabato 5 aprile, solcato da tumultuose nubi, non prometteva nulla di buono, ma non ha fermato le centinaia di partecipanti dell’edizione 2014 di Canté j’euv di Maddalene, che anche quest’anno ha registrato un’affluenza da record e un successo oltre ogni più rosea aspettativa.

Il cielo di sabato 5 aprile, solcato da tumultuose nubi, non prometteva nulla di buono, ma non ha fermato le centinaia di partecipanti dell’edizione 2014 di Canté j’euv di Maddalene, che anche quest’anno ha registrato un’affluenza da record e un successo oltre ogni più rosea aspettativa. Alla fine anche le nuvole hanno dovuto arrendersi e se ne sono andate, consentendo un regolare svolgimento della camminata notturna enogastronomica. E in musica.
I convenuti alla rimpatriata, quali frementi cavalli ai canapi di partenza, al giungere dei cantori-musicisti di Maddalene (sempre più numerosi) si sono catapultati sulla prima tavolata delle delizie e poi in allegra brigata si sono avviati verso il secondo e gli altri appuntamenti. Ognuno con il suo passo, guidati dal capo-fila in bicicletta e dalle torce a vento che segnalavano il percorso, nello spirito goliardico di chi riscopre il buon e bell’andare in serena e allegra compagnia, i circa 300 partecipanti, ha preceduto e seguito, in un lungo serpentone, i mattatori canori. In ogni casa, l’antico rituale con la padrona di casa che esce sull’uscio dove il buon fraticello e i cantori intonano una filastrocca. Poi il cesto con le uova e la festa ricomincia. Per proseguire fino a notte fonda.
“Ancora una volta siamo stati guidati ed avvolti dall’antico rito della questua delle uova,  dove il fratucin accompagnato dagli amici del coro di Maddalene si è recato alle porte delle cascine maddalenesi - commenta Danilo Rivoira, presidente della Proloco di Maddalene -. Cant’è j’euv è una festa importante per l’attività della nostra Pro loco perchè la consideriamo un rito antico, una tradizione genuina ed autentica. È molto impegnativa dal lato organizzativo perchè nella  fase di preparazione dobbiamo allestire cinque punti diversi, nell’ultima postazione offriamo la possibilità ai commensali di gustare l’ultimo piatto seduti in un contesto allestito ad hoc. Ma è anche e soprattutto una manifestazione ricca di soddisfazioni; questo è risultato di un gruppo che lavora come una grande squadra, unita, compatta, determinata e che crede nella valorizzazione del proprio territorio sotto tutti gli aspetti  (enogastronomico, sociale e della tradizione).  Altro elemento che ci lusinga è la disponibilità di molti amici maddalenesi ad offrire un aiuto fondamentale per raggiungere brillanti risultati”.  
E aggiunge: “Ringrazio la condotta Slow Food di Fossano, la Fondazione della Cassa di risparmio di Fossano, le famiglie che ci hanno ospitato (Fea, Raspo, Brondino, Marengo), l’amministrazione della scuola materna Zanaroli gli amici del coro di Maddalene e tutti i musicisti, l’amico Davide Borra, l’Associazione carabinieri in congedo, i numerosi amici che ci hanno aiutano in questa manifestazione e tutte le forze dell’ordine coinvolte”.