Bene Banca, “multe salate per gli ex vertici”

A maggio l'assemblea dei soci per l'elezione del nuovo direttivo - Il commissariamento concluso in un anno

BENE VAGIENNA. È convocata alle 10,30 di domenica 18 maggio l’assemblea dei soci di Bene Banca: si voterà per eleggere la nuova Amministrazione, che sarà in carica nei prossimi tre anni. La giornata di voto coinciderà con l’addio all’Amministrazione straordinaria, che guida l’ente dal maggio del 2013: il commissariamento si concluderà così nel tempo record di 13 mesi.
“Sul sito di Bene Banca sono stati pubblicati i moduli che deve compilare chi vuole candidarsi alla guida dell’ente”, spiega il docente di Economia Giovanni Ossola, componente del Comitato di sorveglianza a cui la Banca d’Italia affidò la gestione dell’istituto benese, sciogliendo il Consiglio di amministrazione guidato dall’ex presidente Francesco Bedino e avviando così la procedura di Amministrazione straordinaria. Sono disponibili i modelli per chi vuole proporsi come componente dell’Amministrazione, del Collegio sindacale e del Collegio dei probiviri; un quarto documento riporta i requisiti che devono presentare quanti puntano a ricoprire queste cariche.
“Finora - prosegue Ossola - ci sono giunti già 60 curricula di persone che vorrebbero presentarsi: dovranno confermare la loro decisione compilando proprio i moduli che abbiamo inserito sul web”. I candidati potranno gareggiare da soli o formando delle liste: i soci, durante l’assemblea, potranno votare le singole persone o le liste.
Intanto sono giunte, dalla Banca d’Italia, le sanzioni per gli ex vertici dell’istituto benese, che ne hanno ricevuto la notifica nelle settimane scorse. Gli importi non sono ancora stati pubblicati sul sito web della Banca d’Italia, dove compariranno nei prossimi mesi; si parla però di cifre elevate. “Rispetto al passato - spiega Ossola -, sono mutati in modo radicale gli importi delle sanzioni che la Banca d’Italia commina in questi casi. Per quanto riguarda Bene Banca, le sanzioni ammontano a diverse centinaia di migliaia di euro, che saranno suddivise tra ex amministratori, ex sindaci, ed ex direttori generali”.
La linea dura della Banca d’Italia sembra costituire anche un monito: “La gestione di una banca non è una passeggiata - conclude Ossola -. Chi si candida alla guida di un istituto deve presentare certi requisiti e rendersi conto delle responsabilità che assume”.
Sono parole - queste - che confermano il “new deal” che Bene Banca ha intrapreso dopo l’introduzione delle modifiche allo statuto sociale che l’Amministrazione straordinaria ha chiesto ai soci di approvare. Nell’assemblea che si è svolta lo scorso 15 marzo - la prima che sia stata convocata dopo l’inizio del commissariamento - i presenti hanno avallato, quasi all’unanimità, le “correzioni” al vecchio regolamento con cui sono stati definiti requisiti più rigorosi per quanti vogliono proporsi alla guida dell’ente.
La Banca d’Italia spiegò la decisione di commissariare l’istituto benese citando gli attriti tra il Consiglio di amministrazione dell’ente e il Collegio dei sindaci. Nei mesi successivi, quando sono emerse maggiori informazioni sui retroscena del commissariamento, si è appreso che, per la Banca d’Italia, l’Amministrazione di Bedino concedeva prestiti con troppa facilità (un’accusa, questa, che l’ex presidente ha sempre contestato, affermando per contro che il suo gruppo era attento alle esigenze dei soci e dei clienti).