Don Viglione succede a don Beppino Ferrua

 Con 40 anni di guida pastorale e con 75 anni di età, per don Beppino Ferrua è giunto il momento di passare il testimone da prevosto a Sant’Albano Stura. Il suo successore annunciato dal vescovo il 15 maggio sarà don Beppe Viglione

Con 40 anni di guida pastorale e con 75 anni di età, per don Beppino Ferrua è giunto il momento di passare il testimone da prevosto a Sant’Albano Stura. Il suo successore sarà reso noto dal vescovo il prossimo 15 maggio, nel corso della Giornata di fraternità sacerdotale, unitamente all’annuncio di altre nomine parrocchiali. Però da alcuni giorni a Sant’Albano Stura, circola, negli ambienti parrocchiali, la voce insistente circa il nome del futuro parroco. Queste indiscrezioni hanno portato a don Beppe Viglione, attuale parroco a San Michele Mondovì, che però - ha dichiarato alla sua comunità che non c’è ancora nulla di deciso in modo definitivo. “Diverse persone mi hanno riferito di aver sentito parlare di un mio trasferimento in un’altra parrocchia - ha detto don Viglione ai suoi parrocchiani -. Sono voci che non avrebbero dovuto circolare perché non c’è ancora nulla di deciso. Cosa c’è di vero? C’è questo: il vescovo sta valutando la situazione di diverse parrocchie e ha chiesto ad alcuni sacerdoti la disponibilità a lasciare l’incarico attuale per assumerne un altro. Ha chiesto anche a me, intorno a Natale. Gli ho espresso le mie difficoltà ma anche la fiducia che il buon Dio gli suggerirà le scelte migliori, per i preti e per le comunità cristiane. Tutto ciò in una prospettiva di avvicendamento dei parroci che sta diventando sempre più normale nei nostri tempi. Per ora non so se resterò a San Michele (dove mi trovo molto bene) o se sarò destinato ad un’altra parrocchia. Vi chiedo di pregare per me, come io prego per tutti voi. Appena il vescovo mi comunicherà le sue decisioni, sarete i primi ad essere informati”. L’invito che si può raccogliere da questi frangenti è quello a condividere nella preghiera questi passaggi di responsabilità, rispettandone anche i tempi e le modalità ecclesiali, ed evitando ogni inutile chiacchiericcio.