Davide Pastore diventa prete

A sei mesi esatti dal diaconato, Davide Pastore sabato 17 maggio verrà ordinato sacerdote dal vescovo Giuseppe Cavallotto. L’ordinazione si terrà in Cattedrale a Fossano alle 20,30.

A sei mesi esatti dal diaconato, Davide Pastore sabato 17 maggio verrà ordinato sacerdote dal vescovo Giuseppe Cavallotto. L’ordinazione si terrà in Cattedrale a Fossano alle 20,30.
Son passati quasi cinque anni da quando vennero imposte le mani a don Andrea Ciartano, il sacerdote più giovane della diocesi. Che peraltro continuerà a rimanere tale, visto che don Davide è, con i suoi 41 anni, una “vocazione adulta”. Originario di Vercelli (dove ha vissuto fino a 19 anni, prima di trasferirsi con la famiglia in val di Susa, luogo natio della mamma) e fossanese d’adozione, Davide ha trascorso questi mesi di servizio diaconale al Salice e in carcere, dopo una serie di esperienze umane e spirituali che, curiosamente, lo hanno riportato nuovamente nella città degli Acaja (dove aveva svolto il servizio militare).
La sua è una storia paradigmatica, per alcuni aspetti. Dopo la cresima aveva smesso di frequentare le chiese, come del resto succede a molti ragazzi e ragazze oggi; poi, stabilitosi in val di Susa, a circa 23 anni, è tornato a riavvicinarsi alla fede grazie all’incontro non “con una persona, ma con la parola di Dio”. Di qui il ritorno  alla messa domenicale, “cercando poi di portare la mia testimonianza cristiana nel mondo del lavoro (come operaio metalmeccanico). Così è stato fino ai 30 anni; sono stato anche fidanzato e nel 2002, alla fine di questo rapporto, ho incominciato a chiedermi cosa volesse il Signore da me”.
Davide inizia un percorso di ricerca che lo porta dapprima tra i francescani, grazie ad un frate giovane incontrato al Monte dei Cappuccini di Torino. A ottobre 2003 lascia il lavoro e parte per la formazione in Emilia Romagna, dove trascorre cinque anni tra postulandato, noviziato e i primi tre anni studio teologico. Infine viene inviato a Fossano a finire gli studi teologici. Qui, “un po’ con lo studio e un po’ con l’esperienza accumulata nella vita”, matura una nuova chiamata che lo spinge ad interrogarsi se il suo posto non sia piuttosto tra il clero diocesano. “I voti religiosi vengono rinnovati di anno in anno, finché non li professi definitivamente; io li ho semplicemente lasciati cadere - dice Davide - e sono quindi entrato nel seminario interdiocesano, dove vivevo per metà settimana, e per l’altra metà in parrocchia a Sant’Antonio”. Nel frattempo conclude la teologia (con il conseguimento del Baccalaureato) e nel 2013 consegue anche la Maturità (a suo tempo aveva infatti abbandonato la scuola superiore...).
In questi ultimi sei mesi si è dedicato al servizio pastorale come diacono nelle parrocchie della zona alta della città: “Al Salice, dove risiedo, e poi nei gruppi giovanili dello Spirito Santo, del Duomo e di San Filippo; inoltre, quando arrivai a Fossano, mentre ero ancora tra i frati, mi venne affidato il servizio in carcere, di cui ringrazio, e che ancora mantengo. Sono entrato in un mondo che non conoscevo ed è qualcosa che mi arricchisce, pur non avendo fatto niente di speciale per loro”.
Tutta la comunità diocesana, in particolare i parrocchiani delle comunità dove ha prestato servizio in questi anni, sono invitati ad unirsi in preghiera per Davide sabato sera in Cattedrale. Invocando su di lui il dono dello Spirito e per la nostra diocesi il sorgere di nuove vocazioni.