Le priorità della sanità piemontese secondo i vescovi

La salute è un bene da tutelare sempre e la famiglia che si trova a dover affrontare situazioni di malattia deve essere sostenuta anche economicamente. Questi i punti irrinunciabili che la Consulta regionale della Pastorale della Salute Piemontese ha ricordato in una lettera inviata al neo presidente del Piemonte Sergio Chiamparino e al neo assessore della sanità Antonio Saitta.

La salute è un bene da tutelare sempre e la famiglia che si trova a dover affrontare situazioni di malattia deve essere sostenuta anche economicamente. Questi i punti irrinunciabili che la Consulta regionale della Pastorale della Salute Piemontese ha ricordato al neo presidente del Piemonte Sergio Chiamparino e al neo assessore della sanità Antonio Saitta. In una lettera aperta, don Marco Brunetti e monsignor Guido Fiandino, referenti della consulta, hanno evidenziato alcune istanze critiche.

«In particolare – si legge nella lettera – ci preme evidenziare l’aumento della preoccupazione delle famiglie che hanno in carico anziani non autosufficienti, persone con gravi disabilità, malati mentali oppure cronici, che si vedono ridurre continuamente gli interventi della sanità pubblica a causa di recenti delibere della passata Giunta Regionale, oggetto di ricorsi e contro ricorsi, ma che lasciano con i loro problemi quotidiani irrisolti le persone coinvolte».

Per questo motivo è urgente «dare un effettivo sostegno ai progetti di domiciliarità, riconoscendo anche un ruolo al vicinato e al volontariato, tenendo conto che un numero sempre più grande di persone vive solo e in età sempre più avanzata. La continuità assistenziale attraverso la presa in carico delle persone fragili, costituisca un percorso realmente fattibile e non un incubo per le persone coinvolte».

Altra emergenza, quella dei cosiddetti “Pronto Soccorso”: «Bisogna superare quel clima da “accampamento”, con lunghe code in attesa, per i pazienti e i famigliari, e notti in barella prima di una valutazione definitiva». Senza ignorare le questioni legate al bilancio, la Consulta richiama la situazione dei Presidi Ospedalieri di Ispirazione cristiana «che continuano ad essere in sofferenza per i mancati trasferimenti delle risorse necessarie da parte della pubblica amministrazione per continuare a produrre sanità apprezzata e di eccellenza a favore indistintamente di tutti i cittadini».

Oltre le emergenze, la consulta indica quei principi fondamentali che troppo spesso sembrano passare in secondo piano nella programmazione e nella prassi ordinaria. In primo luogo «la centralità della persona umana» sovente ridotta a numero o a “paziente”. Quindi la «una giusta allocazione delle risorse che non sacrifichi i livelli essenziali di assistenza e di salute». Vale adire la garanzia del mantenimento di presidi sul territorio con particolare attenzione alle aree periferiche e di montagna.

Da ultimo si fa richiamo alla «promozione e tutela della vita e della sua qualità, dal concepimento al suo termine naturale ». Un campana questa che, come già per le precedenti amministrazioni, rischia seriamente di restare ancora una volta inascoltata.