Quattro condanne in primo grado, 14 patteggiamenti e 25 rinvii a giudizio. Sono i numeri di “rimborsopoli”, l’indagine sulle spese “pazze” dei consiglieri regionali in carica durante l’Amministrazione Cota. Le accusano variano tra il peculato e la truffa. I condannati sono Gabriele Moretti (Moderati), Roberto Boniperti (Forza Italia), Valerio Cattaneo (ex Pdl ora vicino a Ncd) e Carla Spagnuolo (Forza Italia) che avevano chiesto il rito abbreviato. Le pene vanno da 1 anno e 8 mesi a 3 anni. Presenteranno ricorso in appello. Tra chi ha patteggiato ci sono anche due consiglieri cuneesi: Tullio Ponso (Italia dei Valori) e Pier Francesco Toselli (Forza Italia). Al primo erano contestati rimborsi illegittimi per 53 mila 599 euro, al secondo di quasi 23 mila euro. Ponso ha patteggiato una pena di 1 anni e 3 mesi; Toselli di 1 anno e 1 mese. Altri due consiglieri della Granda sono invece stati rinviati a giudizio: si tratta di Giovanni Negro (Udc) e Federico Gregorio (Lega Nord). Al primo i pm Enrica Gabetta e Gian Carlo Avenati Bassi contestano 64 mila 613 euro; al secondo 21 mila 695 euro. Sono in buona compagnia: con loro ci sono, infatti, altri 23 consiglieri. Il loro destino giudiziario va di pari passo con quello di Roberto Cota, il cui processo, con giudizio immediato, è stato fissato il 21 ottobre. La Regione, intanto, ha formalmente accettato i due milioni di risarcimento da parte di 24 consiglieri (principalmente coloro che hanno patteggiato o chiesto l’abbreviato) che per alleggerire la loro posizione processuale hanno restituito le somme contestate dalla procura più il 30 per cento. Potrebbe ugualmente decidere, tuttavia, di costituirsi parte civile nei confronti degli altri imputati per veder ripagato l’intero danno subito.
Prime condanne per rimborsopoli
Quattro condanne in primo grado, 14 patteggiamenti e 25 rinvii a giudizio. Sono i numeri di “rimborsopoli”, l’indagine sulle spese “pazze” dei consiglieri regionali in carica durante l’Amministrazione Cota.