Ha compiuto 100 anni il 9 maggio scorso ma in quell’occasione ha preferito che non si facesse troppo “spatuss”. Ora che ha finito i suoi giorni, il nipote Franco, che le era molto affezionato, è contento di poterle rendere onore, “perché lo meritava, anche se era una donna semplice”. A chi le chiedeva ragione della bella età raggiunta, lei spiegava di aver sempre “travajà tant”. E in effetti non si è mai risparmiata: ha sempre lavorato in campagna e, quando i suoi genitori sono diventati anziani, è stata a servizio dalla famiglia Bongioanni e successivamente dalla famiglia Cavicchioli. Amava la vita, non era tipo da lamentarsi. Donna riservata e abituata a non “pesare sugli altri”, tendeva a non chiedere mai aiuto, anche quando, prossima al secolo di vita, sarebbe stato prudente farsi aiutare. Aveva una memoria di ferro. Non solo quella remota, che di solito tutti gli anziani mantengono, ma anche quella recente.