Povere api! Anche loro quest’anno hanno dovuto fare i conti con il maltempo che ha caratterizzato la primavera e l’estate. Pioggia, vento e aria fredda hanno impedito il lavoro che consente a questi laboriosi e sistematici insetti l’approvvigionamento di polline. “Il loro periodo di lavoro è relativamente ristretto - ci spiega Riccardo Polide, apicoltore appassionato e profondo conoscitore della vita di questi animali, presidente della coop. Piemonte Miele, con sede a Cussanio - e coincide con la fioritura di alcuni particolari alberi da frutto; di fatto si tratta di poche giornate. Se in quei giorni le condizioni climatiche sono avverse esse non possono effettuare il necessario rifornimento. Questo è quanto successo. La Piemonte miele quest’anno calcola una produzione ridotta a meno della metà (circa il 30%) rispetto alle annate precedenti.
Una riduzione che si ripercuoterà purtroppo anche sugli anni futuri perché, come ci spiega il presidente della cooperativa, una famiglia di api, quando si trova in condizioni normali, ha un istinto naturale a crescere e svilupparsi; al contrario, trovandosi contrastata dalle condizioni meteorologiche, “tira i remi in barca”. Il prossimo anno si affronterà la primavera con famiglie molto piccole; alcune potrebbero anche non sopravvivere, viste le dimensioni ridotte.
Gli apicoltori, per evitare la moria delle api per fame, in molti casi hanno provveduto a nutrire gli insetti con sciroppi a base di fruttosio.
Il servizio completo sul numero de La Fedeltà in uscita mercoledì 27 agosto