Fra chi parte e chi resta, al convento dei Cappuccini di Fossano c’è davvero aria di grande cambiamento.
Fra’ Roberto, fra’ Marco Felice e fra’ Bruno sono stati trasferiti al convento del Monte dei Cappuccini a Torino, fra’ Oreste al convento di Bra, fra’ Maurizio ad Alessandria, fra’ Euclides in fraternità a Pinerolo, fra’ Gilson e fra’ Marzio a Scandiano (Reggio Emilia), fra’ Carlo a Padova. Rimangono nella nostra realtà locale fra’ Valter, fra’ Claudio e fra’ Francesco. Arriveranno invece, entro la fine di settembre, padre Tonino (c’era già stato precedentemente), fra’ Angelo, fra’ Ermanno e fra’ Giovanni.
Padre Roberto, al convento dei Cappuccini di Fossano dal 2011, subentrò nel ruolo di superiore a padre Oreste, che conduceva la comunità dei frati dal 2001. Ora che entrambi se ne vanno, abbiamo voluto incontrarli per farci spiegare il perché di questo ulteriore cambio al convento di via Cesare Battisti e per ascoltare una loro opinione sugli anni trascorsi a servizio non solo della loro comunità, ma anche della diocesi e delle parrocchie di Fossano.
Quali i motivi di questo cambiamento, a distanza di non molti anni, in cui la casa di Fossano era stata individuata come centro per lo studentato teologico dei frati in formazione?
Padre Roberto - Sono cambiate tutte le case di formazione dell’alta Italia. Fossano non è più casa degli studenti, e quindi questa decisione ha ridisegnato la mappa francescana. La casa di formazione che era qui si è spostata a Scandiano in provincia di Reggio Emilia, mentre questa diventa la casa per l’animazione missionaria.
Intervista completa su La Fedeltà in edicola mercoledì 10 settembre