Non solo le sanzioni amministrative emanate dalla Banca d’Italia nei mesi scorsi, ma anche il risarcimento dei danni che avrebbero arrecato all’Istituto di credito cooperativo di cui sono stati amministratori. È lo “strascico” del commissariamento di Bene banca, che potrebbe costringere gli ex vertici a versare alcuni milioni di euro. “Abbiamo ritenuto che gli ex amministratori e gli ex direttori generali siano responsabili, almeno in parte, delle perdite che sono emerse durante il commissariamento”, spiega Giovanni Ossola, il docente di economia che ha fatto parte, con Roberto Ghio e Renato Martorelli, del Comitato di sorveglianza guidato dal commissario Giambattista Duso.
L’“azione di responsabilità” contro gli ex vertici di Bene banca è stata avviata dal commissario, con il parere favorevole del Comitato di sorveglianza e della Banca d’Italia, nel periodo dell’Amministrazione straordinaria; la “pratica” è poi passata alla nuova Amministrazione ordinaria, che è subentrata quando Duso e i collaboratori hanno lasciato l’istituto. Con l’ex presidente Francesco Bedino, l’ex direttore Silvano Trucco e gli altri ex componenti del Consiglio d’amministrazione, è stato raggiunto dall’azione di responsabilità anche Pier Paolo Ravera, che aveva occupato la carica di direttore fino all’insediamento del gruppo di Bedino, quando fu destituito (Ravera giudicò il licenziamento “illegittimo e ingiustificato” e il giudice unico del Lavoro Natalia Fiorello gli diede ragione, ma in questi casi non è previsto il reintegro); non sono invece coinvolti gli ex componenti del Collegio sindacale.
Sul risarcimento dei danni si esprimerà il Tribunale civile di Cuneo, che stabilirà gli importi, comunque altissimi se paragonati alle sanzioni della Banca d’Italia: “Si tratta - spiega Ossola - di parecchi milioni di euro; peraltro le richieste sono differenziate secondo le responsabilità dei diversi soggetti”. La Banca d’Italia sanzionò Bedino e Trucco con 61 mila 500 euro a testa, mentre gli altri ex componenti del Consiglio di amministrazione - Giacomo Arcostanzo, Giovanni Bellino, Dario Comba, Roberto Pio, Caterina Rinaudo, Ombretta Tomatis, Ennio Tonoli e Nicola Tortone - dovettero pagare 57 mila euro ciascuno. Sono invece state più lievi le sanzioni per i tre ex componenti del Collegio sindacale - Gian Matteo Rubiolo, Alessandro Sasia e Marco Ziccardi - che furono raggiunti da una sanzione di 24.500 euro ciascuno.
Emanando le sanzioni, la Banca d’Italia imputò all’ex Consiglio di amministrazione e all’ex direttore generale “carenze nell’organizzazione e nei controlli interni”, “carenze nel processo del credito” e “operatività speculativa in valuta”, mentre l’ex Collegio sindacale fu ritenuto colpevole di “carenze nei controlli”.
Il commissariamento di Bene banca scattò il 3 maggio del 2013. L’Amministrazione straordinaria è rimasta in carica per 13 mesi, fino al 18 maggio di quest’anno, quando è stata convocata l’assemblea con cui i soci hanno potuto eleggere i nuovi vertici di Bene banca, restituendo così l’istituto alla normalità. Ha vinto la lista del torinese Pier Vittorio Vietti, che è ora presidente di Bene banca.