Inchiesta sugli estrogeni alle vacche: indagato un allevatore cerverese

Richiesto il processo abbreviato. Si terrà venerdì 10 ottobre

C’è anche un cerverese fra gli indagati nell’inchiesta per corruzione e bovini trattati con farmaci illeciti della Procura di Cuneo. È Claudio Graglia, zootecnico delle aziende agricole incriminate, socio delle “Elle due” e titolare della “Neovit”. Ha scelto e ottenuto di essere processato con il rito abbreviato insieme all’allevatore Ivo Peracchione indagato anche lui per bovini trattati con anabolizzanti, cortisonici ed estrogeni.

Il procuratore capo Francesca Nanni, con la guardia di finanza di Cuneo, ha perseguito otto persone, fatto sequestrare oltre 6.400 vitelli a carne bianca, ritirato 313 flaconi di medicinali e bloccato 707 mila 353 euro su conti correnti a titolo preventivo.

Tutto è cominciato due anni fa quando venne arrestato e messo ai domiciliari (ora è libero) un veterinario dell’Asl Cn 1, Giancarlo Rabbia. Molto collaborativo (lo assiste l’avvocato Vittorio Sommacal), il medico - che ha scelto di patteggiare - svelò quello che sarebbe stato un efficace metodo per evitare i controlli. Occupandosi personalmente del prelievo degli organi nei macelli e dei campionamenti, nascondeva e sostituiva i tessuti degli animali. Tutto in cambio di soldi. È corruzione per la Procura.

L’ipotesi dell’accusa è che chi pagava e coordinava le operazioni illecite fosse Peracchione, 51 anni, residente nel Torinese, con allevamenti anche in provincia di Cuneo indagato, insieme a Rabbia, anche per corruzione e falso.

Le società di cui è socio o amministratore: “Ever Best”, “Elle Due”, “Vitaly”, “Neovit” e “Il sanato di Rerri”. Per questo stesso reato, oltre a Graglia, c’è un’altra indagata, Manuela Zampaolo, amministratore del “Sanato di Rerri” del Torinese. Peracchione, Graglia e Zampaolo, difesi dall’avvocato Aldo Mirate di Asti, hanno scelto il rito alternativo.

Per il solo reato di adulterazione di sostanze alimentari - cioè la messa in vendita delle vacche estrogenate o comunque trattate con farmaci vietati - sono indagati l’allevatore veneto Massimo Conforti (anche lui ha scelto di patteggiare) e i biellesi Fabio, Mauro e Roberto Botalla Battistina. Nell’udienza preliminare si è costituita parte civile - come associazione che tutela la salubrità della carne - Slow food. Le sentenze il 10 ottobre.

La cronaca completa su La Fedeltà in edicola mercoledì 8 ottobre