Ci ha lasciati Guarda il “sindaco buono”

Sant'Albano piange Felice Guarda. Tra i tanti in carichi fu anche a capo del servizio veterinario dell’Asl 17

È andato avanti il dottor Felice Guarda per tutti “Cice” un uomo che ha lasciato una profonda traccia del suo passaggio su questa nostra terra. Bersagliere era stato gravemente ferito, in combattimento, salvandosi miracolosamente grazie alla sua forte fibra che gli consentì, altresì, di superare le conseguenze non solo fisiche ma anche morali delle lesioni riportate. Laureatosi in veterinaria aveva sposato Floriana Milanaccio diventando padre di due figli: Roberto ed Enrico. Libero professionista in Sant’Albano aveva incontrato la stima e la fiducia di un mondo agricolo che ne apprezzava la modestia e il nobile tratto dei suoi gesti. La sua disponibilità al servizio lo portò ad essere capo servizio di veterinaria dell’allora Asl 17 di Fossano, presidente del Rotary club di Cuneo e dello Sporting club di Fossano e capo dei probiviri del Golf club di Cherasco. Ma è a Sant’Albano che la sua presenza fu determinante per lo sviluppo socio-economico del paese. Dal 1958 al 1982 fu presidente del Collegio sindacale della Cassa rurale e artigiana di Sant’Albano della quale fu presidente dal 1983 al 2000, anno che vide la “fusione dell’Istituto di credito con la Cassa rurale di Casalgrasso. Guarda rivestì dopo la fusione, l’incarico di presidente della Bcc di Calsalgrasso e Sant’Albano Stura dal 2001 al 2003. Abbiamo lasciato, in ultimo, l’incarico di sindaco di Sant’Albano ricoperto per dieci anni dal 1970 al 1980. In una riga è descritto l’impegno di un grande sindaco ancora oggi definito, da quanti lo hanno conosciuto, il “Sindaco buono” per lo spirito di servizio, la comprensione, la propensione al dialogo sempre dimostrati in ogni occasione dal sindaco Guarda. La sua grande personalità gli consentì di essere cooptato, quale componente della Giunta comunale negli anni 1965-1970, pur facendo parte della minoranza consiliare. Non solo ma, nel 1970, fu eletto sindaco, pur essendo stato eletto nelle fila della minoranza, con il voto unanime di tutto il Consiglio comunale. Il suo spirito di servizio costituiva un tratto essenziale del suo modo di essere. La comprensione delle ragioni altrui era unita al grande rispetto che portava per tutti coloro che avevano la ventura di incontrarlo. La sua propensione al dialogo era proverbiale come quel sorriso, sempre sereno, che aleggiava in ogni circostanza sul suo viso di uomo giusto. Felice Guarda non era l’uomo di un altro mondo, ricordo di un tempo passato, protagonista di anni ormai lontani ma era, per contro, la testimonianza di un precursore che proiettava nel futuro le sue esperienze, la sua fede, i suoi ideali. Gli innumerevoli incarichi pubblici ricoperti ci confermano circa la sua onestà, la trasparenza dei suoi comportamenti il perseguimento del bene pubblico senza alcun recondito interesse. Per questi motivi abbiamo cercato la sua amicizia e la sua stima, perché in lui non sono mai venuti meno gli esempi dell’uomo leale e generoso e dell’amico fraterno e fedele. Domani quando passeremo vicino alla sua tomba, dove con lui riposano tante figure a noi care dal padre Gino, alla mamma Anna, alla sposa Floriana, al figlio Roberto, al fratello Gian ci verrà naturale sussurrare una preghiera, un grazie e un saluto. Una preghiera perché dal cielo dei giusti, dove è andato, continui a pregare per noi. Un grazie profondo e sincero per tutto quanto ha fatto per il nostro paese e per la sua gente. Un saluto perché, come quando era in vita, ci piace salutarlo così alla voce “Ciao Cice” . Il tuo ricordo resterà sempre in noi come il retaggio di quel grande affetto che ci ha uniti in vita.