Era un uomo mite; ultimamente era sereno perché “le cose gli andavano bene” - come aveva detto recentemente a un amico: lavorava come custode di alcune palestre e aiutava la moglie Flavia nella gestione del Centro di accoglienza Caritas (aperto un anno e mezzo fa in via Bava, al piano rialzato di palazzo Burgos); non chiedeva di più. Giovedì è stato colto da malore sul lavoro, mentre era nel locale della palestra del liceo Ancina. I ragazzi presenti in palestra lo hanno trovato a terra. Hanno immediatamente allertato i soccorsi; l’equipe del 118 ha tentato per un’ora di rianimarlo, ma inutilmente. Gaetano Sposato, nella caduta, ha urtato la testa contro un termosifone: difficile comprendere se sia morto per il trauma cranico provocato dalla caduta o per il malore. Si è pertanto deciso di procedere con l’autopsia per stabilire le cause del decesso. Il funerale si è tenuto mercoledì 12 novembre alle 14,30, nella cattedrale.
Nino Mana, direttore della Caritas, ricorda “la sua voglia di sdebitarsi per gli aiuti ricevuti rendendosi utile in diversi servizi”. “Ho apprezzato tanto questa voglia di restituzione donando lavoro e disponibilità, assieme a Flavia, a chi è meno fortunato e sta attraversando un periodo difficile della propria vita - dice -. Anche lui era volontario a fianco di molti altri volontari. Ho apprezzato tanto il suo modo di affrontare la vita nonostante la vita con lui sia stata dura e avara”.