Addio alla staffetta partigiana Anna Pagliero

Faceva la spola tra Fossano e la val Maira per accompagnare i partigiani; partecipò alla ricostituzione clandestina del Partito comunista; fu una delle prime consigliere comunali donne

Nella notte tra giovedì 27 e venerdì 28 novembre, nella residenza Sant’Anna-Casa Sordella, è deceduta Anna Maria Pagliero, staffetta partigiana e donna molto conosciuta a Fossano e in provincia per il suo impegno politico e civile. Aveva 88 anni. La sua mort

e segue di poche settimane quella di Nino Dogliani, vicino di casa di Anna, che la stessa aveva accompagnato in val Maira, a Dronero, così come aveva fatto con tutti gli altri giovani fossanesi che avevano scelto la Resistenza e avevano optato per quella Brigata. Un ragazzo e una ragazza in bicicletta davano meno nell’occhio di un giovane solo; la loro poteva apparire come un’innocua gita in montagna...

Di famiglia antifascista, Anna si impegnò fin da subito in questo ruolo tutt’altro che secondario nella lotta partigiana. Non ancora diciottenne, faceva la spola in bicicletta tra Fossano e la val Maira (dove una delle brigate partigiane aveva insediato il comando

): oltre ad accompagnare i giovani che sceglievano la Resistenza, portava messaggi al Comando della Brigata e, lungo la strada del ritorno, passava a Caraglio dove, in un luogo appartato verso la montagna, Giovanni Cerrina aveva ricostituito clandestinamente il Partito comunista. Anna, giovane ragazza, partecipava a quelle prime riunioni clandestine. Poi tornava a Fossano. Dopo la Liberazione fu tra le prime consigliere comunali donne di Fossano: con Sparla, poi con Trosso e infine con Giovanni (Paffo) Panero. In quest’ultimo mandato il Pci espresse l’appoggio esterno alla Giunta Manfredi, una scelta lungimirante, che aprì a scelte successive che fecero di Fossano quel “laboratorio” che per decenni (in anticipo sul resto d’Italia) ha visto lavorare insieme comunisti e cattolici. Frequentò con passione la sezione e la Federazione provinciale del Partito comunista - in una realtà non certo facile per chi professava le sue idee e per chi, come lei, aveva un incarico lavorativo di responsabilità all’interno di una ditta privata (per quarant’anni lavorò all’Unifarma con ruoli anche importanti; fu dirigente della sede di Cuneo.

 

Su La Fedeltà di mercoledì 3 dicembre il ricordo di Anna Maria Pagliero