Cristiana Astori, il suo “giallo” si colora di blu

Terzo romanzo per la scrittrice fossanese, che affida un nuovo caso alla sua impacciata detective Susanna 

Ha un nuovo colore il mondo di Cristiana Astori. La scrittrice fossanese, che nel 2011 ha dato alle stampe “Tutto quel nero” e nel 2012 “Tutto quel rosso”, pubblica ora “Tutto quel blu”. L’editore è sempre Mondadori, che ha inserito il libro nella sua nota collana dedicata al “giallo”, come peraltro era accaduto per i due precedenti.

L’«uso» dei colori non è l’unico filo che lega il terzo romanzo di Astori ai lavori del 2011 e del 2012, e non basta confermare che anche quest’ultimo libro saprà terrorizzare i lettori. Per i fan della scrittrice fossanese bisogna dichiarare, da subito, che ad indagare - e a trovarsi nei guai - c’è sempre la giovane Susanna Marino, che in “Tutto quel nero” e in “Tutto quel rosso” ha fatto innamorare i lettori per la sua atipicità: distratta e impacciata, l’ex studentessa del Dams non assomiglia affatto ai detective che sembrano sempre conoscere con geometrica precisione il loro scopo nel mondo.

“Ex studentessa”, si è detto: perché, appunto, Susanna è finalmente riuscita a laurearsi. La sua vita, però, non è diventata più facile: la dottoressa Marino non solo non ha raggiunto il voto che sperava di raggiungere, ma - deposto il berretto universitario - non è neppure riuscita a trovarsi un lavoro. Così, quando un investigatore privato, che generalmente tenta di scovare partner fedifraghi, le chiede di trovare “L’autuomo” di Marco Masi - videocassetta che, a dire il vero, non è più reperibile neppure nel mondo “reale” -, Susanna accetta, senza sapere che si candida così a fare i conti con un misterioso caso di omicidio.

Gli amanti di Astori hanno già capito che la scrittrice è rimasta fedele a se stessa. In “Tutto quel nero” si dava la caccia ad una pellicola, mentre in “Tutto quel rosso” si parlava di una sconosciuta versione di “Profondo rosso”, il capolavoro di Dario Argento: ora c’è di mezzo la videocassetta di un film uscito nel 1984, che è lo stesso anno di “Terminator”, film che a sua volta ha ispirato la scrittrice. Il cinema, insomma, continua a piacere ad Astori, così come continua a piacerle Torino, dov’è ambientato anche il terzo giallo.

Non pensate, però, che le novità manchino: se “Tutto quel nero” si contaminava con l’horror e “Tutto quel rosso” s’ispirava ai killer spietati di Dario Argento, con “Tutto quel blu” ci troviamo tra la commedia e la fantascienza-action, in un clima che dalla contemporaneità ci spinge verso gli anni Ottanta.

E poi Astori non s’è ovviamente dimenticata del suo personaggio principale. Assecondando il desiderio di molti lettori, in “Tutto quel blu” la scrittrice racconta finalmente anche la quotidianità di Susanna. Che peraltro non sarà sola. Non pensate necessariamente ad un partner. A farle da spalla ci sarà, in carne ed ossa, Bon Scott, il cantante degli AC/DC. I fan della band sanno che Scott morì nel 1980, ben prima che Susanna incominciasse ad indagare sul suo ultimo caso. Com’è possibile, allora, che i due si incontrino? La risposta è, ovviamente, nelle pagine di “Tutto quel blu”, che sarà in vendita in edicola per tutto il mese di dicembre.

Su "la Fedeltà" in edicola anche l'intervista all'autrice.