Il sindaco Giorgio Bozzano durante l'ultima seduta di Consiglio ha pubblicamente letto una lettera - già inviata alla capogruppo di minoranza Donatella Operti -, in cui richiama la consigliera a “desistere da qualunque condotta che possa comportare disagio agli uffici comunali e a utilizzare gli strumenti previsti dalla legge e dal regolamento del Consiglio comunale sia per effettuare l’accesso agli atti, sia per ricevere da questa Amministrazione tutti gli opportuni chiarimenti circa l’attività del Comune”.
“Tutti i consiglieri comunali - spiega Bozzano - hanno diritto di ottenere tutte le notizie e le informazioni utili a espletare il proprio mandato elettorale. Ma il buon senso richiede che tale diritto venga esercitato in maniera corretta e conforme alla legge, in modo tale da non compromettere l’efficacia e l’efficienza del lavoro svolto dagli uffici, a garanzia del principio costituzionale del buon andamento della pubblica amministrazione”. Questo perché, secondo quanto asserito dal sindaco, la consigliera “si è rivolta agli uffici comunali richiedendo ai dipendenti continui chiarimenti e delucidazioni sull’attività amministrativa, obbligando di fatto gli stessi (peraltro responsabili di un servizio) a sospendere molto spesso la propria opera per fornirle immediata risposta, a scapito dell’attività lavorativa che quotidianamente deve essere espletata per garantire il servizio pubblico”.
Immediata la risposta della consigliera di minoranza Operti. “Quando ho visto la lettera ho provato sgomento. La mia prima reazione è stata di inviarla alla Procura della Repubblica. Ma come può un sindaco, con il ruolo che ha, adottare un atteggiamento del genere? Un sindaco per me è al servizio dei suoi cittadini. Con questa lettera vengono lesi i principi fondamentali della democrazia, i miei principi!”.
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