La strada e quattro flash di storie vere. Le storie di quattro preti e della loro instancabile azione quotidiana a favore degli ultimi, in terra di Sicilia. Così quest'anno la Cei, in occasione della campagna “Insieme ai sacerdoti. Insieme ai più deboli” per il sostentamento del clero, ha voluto raccontare, attraverso brevi spot, l'impegno dei circa 36mila sacerdoti che operano nel nostro Paese. Tutti simbolicamente rappresentati dai volti e dalle storie di don Beniamino (Ragusa), don Marco (Palermo), padre Luigi (Caltanissetta) e don Francesco (Messina).
Non supereroi dai poteri speciali, neanche eroi nazionali, ma solo “quattro preti per strada” (parafrasando la celebre canzone di De Gregori), là cioè dove quotidianamente s'incontrano i mille volti della povertà umana, là dove vive la gente comune gravata da tante difficoltà, là dove possono trovare credito solo gesti concreti di condivisione e aiuto, non certo prediche vuote e roboanti, magari moraleggianti e del tutto sganciate dal vissuto quotidiano.
Immigrati, giovani vittime della droga, minori a rischio, poveri, ragazze madri, sono solo alcune della persone di cui questi “quattro preti per strada” si prendono cura. Curando le tante “ferite” umane che incontrano, provando a seminare speranza ed occasioni di riscatto umano, nell'attesa fiduciosa che un sorriso possa rinascere sui volti spenti e segnati dalla sofferenza di tanti fratelli e sorelle in difficoltà.
Ancora una volta, la Chiesa ”in uscita”, continuamente promossa da Papa Francesco, mostra il suo volto più vero nell'opera pastorale di questi “uomini di Dio”, parlando un linguaggio comprensibile a tutti (perché autenticamente umano) e significativo, riannunciando con i fatti che la comunione fraterna e la solidarietà sono ancora possibili nella nostra società sempre più individualista e intollerante. Ma soprattutto annunciando un Vangelo che, in continuità con Gesù, mette al centro l'uomo, ciascun uomo, e la sua dignità inalienabile, a cominciare dagli ultimi. Grazie Don Beniamino, don Marco, padre Luigi e don Francesco, e grazie ai tanti “preti per strada” cui avete prestato il volto, per quello che fate e testimoniate.
Sostenervi, anche economicamente, è un dovere per tutta la comunità cristiana, lo dobbiamo ai tanti poveri che camminano con voi e che non possono essere lasciati soli.