Oasi di preghiera e accoglienza nel cuore della città

All’inizio dell’Anno dedicato alla Vita consacrata, intervistiamo la Priora suor Fatima del Monastero benedettino di via dell’Annunziata. Mercoledì 10 dicembre la messa con il Vescovo alle 17,30 per ricordare i 7 anni della nuova comunità

Sono un priorato, “una gemmazione”, dell’Abbazia Mater Ecclesiae nell’Isola di San Giulio d’Orta (nata nel 1973), le suore partite sette anni fa, il 10 dicembre 2007, alla volta di Fossano, in risposta al vescovo diocesano che chiedeva di assistere le anziane suore cistercensi della nostra città. “Ci siamo inserite in questo ambiente che è molto semplice, essenziale e nascosto” ci dice la superiora suor Maria Fatima, da noi intervistata in occasione dell’apertura dell’anno della vita consacrata. “Noi del resto, prendiamo in considerazione tutto quello che ci viene richiesto, senza preoccuparci di dover fare, se non la volontà del Signore”. Parole che riflettono grande serenità, proseguite durante tutta l’intervista, concessa con grande disponibilità, affetto e apertura verso tutta la città di Fossano.

Siete sempre “legate” alla fondazione dell’isola da cui provenite?

Sì, pur con una certa autonomia; infatti i due monasteri non possono essere identici, dal momento che qui ci troviamo nel cuore di una città, e laggiù, appunto, su un’isola. E poi un conto è essere in 75 suore e un conto in 6. Ci si incarna dunque nella situazione in cui siamo. La comunità preesistente, sempre benedettina, ma cistercense, ci ha chiesto di essere una presenza di preghiera in diocesi, oltreché un aiuto alle loro necessità. Non siamo venute qui con alcun progetto specifico, ma valutando insieme, di volta in volta, quanto il Signore ci avrebbe suggerito.

L'intervista completa su La Fedeltà in edicola il 10 dicembre