Agricoltura piemontese: l’occupazione cresce del 4,2%

L’incremento occupazionale, in controtendenza con gli altri settori, nonostante la produzione registri un calo del 9% a causa soprattutto del maltempo e dell’embargo russo  

L’agricoltura piemontese nel 2014 ha registrato un calo di produzione  del 9% rispetto all’anno precedente ma si avvia alla realizzato di nuove filiere per le produzioni di eccellenza. Questo quanto emerso alla conferenza stampa di fine anno della Coldiretti regionale, la maggior organizzazione agricola di una delle regioni più importanti per il settore primario.

Annus horribilis per una agricoltura colpita da un andamento meteorologico anomalo, crisi di mercato per la frutta, embargo russo. Eppure, l’agricoltura piemontese,  contribuisce alla ripresa economica con un + 4,12% di occupati, in netta controtendenza rispetto agli altri settori, e con un indice quasi triplo rispetto a quello nazionale. Il Pil agricolo del Piemonte rappresenta il 10% di quello nazionale. Il prodotto interno lordo piemontese è pari al 2,4% del Pil regionale, raggiungendo con l’agroalimentare il 5,3%.

Coldiretti ha cercato di far fronte alla situazione critica (dovuta, oltre che alle condizioni meteo, anche all’embargo russo), consolidando una serie di progetti di filiera, che oggi realizzano un valore annuo di 73 milioni di euro. Inoltre sono stati consolidati diversi accordi interprofessionali a livello nazionale in svariati settori, per un importo complessivo di oltre centodieci milioni di euro, dove la filiera viene costruita partendo proprio dal prodotto agricolo piemontese.

 Il servizio completo sul numero de La Fedeltà di mercoledì 7 gennaio