La telenovela dell’Imu sui terreni agricoli è arrivata (forse) all’ultima puntata. Venerdì scorso, infatti, il Governo ha emanato un nuovo decreto che dovrebbe sottrarre la vicenda alla spada di damocle dei ricorsi al Tar del Lazio, a cui si erano rivolti diversi Comuni italiani per contestare le legittimità della misura varata con il decreto di novembre.
La soluzione è salomonica. Stabilisce che per il 2015 si tornerà alla vecchia classificazione Istat, che definiva l’elenco dei Comuni montani (con terreni totalmente esenti dall’imposta), dei Comuni parzialmente montani (con terreni esenti dall’imposta se condotti da proprietari coltivatori diretti o imprenditori agricoli) e dei Comuni di pianura (per i quali l’Imu è dovuta anche per i terreni agricoli).
Per il 2014 varrà, invece, il contestato criterio altimetrico introdotto con il decreto di novembre (che ridefinisce, in base all’altezza del Municipio, l’elenco dei Comuni montani, parzialmente montani e di pianura), ma soltanto nei casi più favorevoli ai contribuenti.
In base alla prima classificazione, Fossano e i Comuni del circondario erano e torneranno ad essere considerati Comuni di pianura e, pertanto, dal 2015, tutti i proprietari di terreni agricoli - siano o meno coltivatori diretti - dovranno pagare regolarmente l’Imu, come accadeva in passato.
In base alla seconda classificazione, invece, Fossano e il suo hinterland erano stati “promossi” Comuni parzialmente montani (a differenza di altri Comuni italiani che invece avevano compiuto il percorso inverso) e, per questo, i proprietari coltivatori diretti o imprenditori agricoli non erano più tenuti a pagare l’Imu. E così sarà, anche se soltanto per il 2014.
Articolo completo su "La Fedeltà" di mercoledì 28 gennaio