Niente sconti dalla legge di Stabilità: la Fondazione Crf perde 500 mila euro l’anno

Confermato l’aumento delle tasse. Le erogazioni sul territorio verranno riviste a partire dal 2015. Prevista una decurtazione dei compensi agli amministratori per limitare il taglio degli stanziamenti. 

Le Fondazioni bancarie hanno perso la battaglia. La legge di Stabilità ha confermato, infatti, l’aumento della tassazione sui loro dividendi, ovvero sulle somme di denaro che - in gran parte - vengono destinate alle erogazioni in favore del territorio. L’incremento è dall’1,37 al 21,37%. Complessivamente, a livello nazionale, la partita vale 150 milioni di euro l’anno. Per la Fondazione Crf - azionista di maggioranza della Cassa di risparmio - si traduce in un salasso di poco meno di 500 mila euro l’anno. Per limitare - per quanto possibile - le conseguenze sui beneficiati, il Cda della Fondazione ha deciso di mettere in campo in campo alcune azioni. La prima è la decurtazione dei compensi agli amministratori, l’unica voce ancora comprimibile tra le spese gestionali, per il resto «ridotte all’osso». La seconda è un prelievo aggiuntivo dal fondo di riserva accantonato in tempi di “vacche grasse”, che passerebbe da 250 mila a 300 mila euro. Il resto del risparmio sarebbe legato alla riduzione - in proporzione con il calo dei dividendi - degli accantonamenti obbligatori previsti per legge. In questo modo, il taglio alle erogazioni si ridurrebbe a 278 mila euro: una somma da recuperare limitando gli stanziamenti su tutti i fronti di intervento (culturale, sportivo, ricreativo, ecc.) escluso quello sociale, che verrebbe mantenuto sui livelli dello scorso anno.

Articolo completo su "La Fedeltà" di mercoledì 28 gennaio