Era un uomo pieno di vita, coraggioso e deciso: ha dovuto fare i conti con un male che lo ha costretto a un doppio delicatissimo intervento di trapianto di fegato; ha affrontato tutto con la convinzione che finché c’è una chance di vita bisogna provarci, credendoci fino in fondo, pur con la consapevolezza che poteva anche andar male.
Classe ’55, agricoltore-allevatore in cascina Ceragliotto (la cascina in cui era nato e cresciuto e in cui aveva imparato, da papà Paolo, ad amare la terra e gli animali) era diventato un punto di riferimento per gli altri agricoltori, così pronto alle innovazioni tanto da sperimentare, nella sua azienda modello, molte delle novità presentate alle fiere del settore, in particolare quelle relative al benessere animale. Amava il suo lavoro, lo viveva con vera passione. Tra i soci storici della coop. Piemonte latte, l’ex presidente Tomaso Mario Abrate lo ricorda come un “imprenditore brillante, che ha saputo precorrere i tempi”.
Si era sposato giovanissimo con Graziella Alberione, originaria della Motta di Levaldigi. “Il suo piacere maggiore era di vederci tutti contenti” - raccontano i figli Luca e Federica.
L’articolo completo e i ricordi di famigliari e conoscenti su La Fdeltà di mercoledì 18 febbraio