Per arrivare fin qui hanno dovuto attraversare l’inferno: migliaia di chilometri nel deserto, superati chissà come, fino ad approdare sulle coste libiche, in attesa della prima occasione per salire su un gommone diretto verso l’Italia. Arrivano da diversi Paesi dell’Africa centrale: il Senegal, il Gambia, la Nigeria, il Mali, la Costa d’Avorio. Hanno un’età compresa tra i 18 e 34 anni. Si chiamano Omar, Mohamed, Abdulkarim, Ibrahim... Sono i nomi di alcuni dei 27 cittadini africani che dalla scorsa estate fanno base all’albergo “La Bussola”, a Centallo, sulla statale 231. La loro storia è comune a quella di tanti migranti di cui abbiamo notizia ogni giorno dalle tv e dai giornali. La differenza è che loro sono qui, in carne e ossa, in mezzo a noi. Li abbiamo incontrati a "La Bussola" per l’interessamento di Fulvia Candelo, presidente di Centallo viva, e di Maria Giordano, volontaria dell’associazione centallese che due volte a settimana, al pomeriggio, tiene per loro lezioni di lingua italiana e di orientamento culturale.
Articolo completo su "La Fedeltà" di mercoledì 25 febbraio