Soccida: la legge va modificata?

Se ne sta discutendo in Commissione agricoltura, alla Camera. Confagricoltura teme contraccolpi  sulla zootecnia; Mino Taricco: “È velleitario credere che si possano riequilibrare per legge i rapporti all’interno delle filiere”

Nella Granda, come nel resto d’Italia, la soccida ha rivoluzionato il sistema di allevamento avicolo (polli e galline) e in parte quello suinicolo bovino. Con questo contratto (che prevede una collaborazione economica tra chi dispone del bestiame - soccidante - e chi deve allevarlo - soccidario) si sono diffusi i grandi allevamenti di polli e galline collegati ai mangimifici. Un sistema che, nel bene o nel male, ha consentito al Paese di diventare autosufficiente per quanto riguarda il consumo di carne avicola. Situazione un po’ diversa quella del comparto suinicolo e bovino dove i mangimisti spesso sono subentrati all’allevatore. Proprio queste situazioni hanno posto il soccidario in una posizione molto debole, che non gli consente, il più delle volte, di svolgere appieno la funzione di imprenditore prevista dal contratto. Da alcune settimane in Commissione agricoltura si sta discutendo una proposta di legge di modifica del contratto di soccida presentata dal deputato pidiessino Massimo Fiorio. Confagricoltura teme contraccolpi  sulla zootecnia; Mino Taricco: “È velleitario credere che si possano riequilibrare per legge i rapporti all’interno delle filiere; si devono invece fornire strumenti alle filiere che scommettono sulla qualità”.

 

Il servizio completo su La Fedeltà di mercoledì 25 febbraio