Papa Francesco ha nominato nunzio apostolico a Cuba l’arcivescovo Giorgio Lingua, finora nunzio apostolico in Iraq e in Giordania. Il presule assume l’incarico lasciato lo scorso febbraio da mons. Bruno Musarò, 66 anni, destinato dal Papa come nunzio apostolico in Egitto. La notizia è stata data da Radio Vaticana martedì 17 marzo, alle 12,30.
Mons. Lingua, che è fossanese (è nato a Piovani il 23 marzo 1960), si trovava in Giordania e Iraq da novembre 2010. Laureato in Diritto Canonico, fa parte del servizio diplomatico della Santa Sede dal 1992. Ha svolto incarichi nelle rappresentanze pontificie di Costa d'Avorio e Stati Uniti, nelle nunziature in Italia e in Serbia, oltre che nella Sezione per i Rapporti con gli Stati della Segreteria di Stato. Ha ricevuto la consacrazione episcopale il 9 ottobre 2010 nella basilica di San Pietro.
Il 12 novembre scorso, a Fossano, aveva raccontato di fronte a un pubblico numerosissimo la situazione in Medioriente, con particolare riferimento ai cristiani iracheni cacciati dalle milizie dell'Isis, e alla drammatica situazione che si vive in Iraq e Siria. La notizia del suo trasferimento è arrivata un po' a sorpresa, tenuto conto del fatto che mons. Lingua, con l'esperienza maturata "sul campo" in questi quattro anni, con la sua preparazione e il suo equilibrio (come sottolinea il sito specialistico Il Sismografo) fosse un punto di riferimento importante per il Papa. E sappiamo quanto il Pontefice continui a seguire da vicino le vicende dell'area e, in particolare, la condizione dei tanti cristiani sfollati dalla piana di Ninive l'estate scorsa.
Nello stesso tempo la sua nomina a Cuba è certamente un segno di stima e di fiducia da parte di Papa Francesco, che della svolta storica nell'isola caraibica è stato uno degli artefici. Ora mons. Lingua andrà dall’altra parte del mondo, a L’Avana, un osservatorio privilegiato sui cambiamenti che avverranno nell’isola caraibica dopo oltre cinquant’anni di «rivoluzione castrista» e dopo lo storico accordo con gli Stati Uniti, in seguito al quale Washington e L’Avana si riconoscono a vicenda.