Tutto pronto per la Sindone

Su RaiUno la messa di apertura dell’ostensione della sindone domenica 19 aprile. Intorno all’ostensione, organizzata con sobrietà, molti gli eventi religiosi e culturali, musicali, artistici...

Sarà trasmessa in diretta su RaiUno domenica 19 aprile la messa di apertura dell’ostensione della sindone presieduta da mons Cesare Nosiglia, arcivescovo di Torino con tutti i vescovi di Piemonte e Valle d’Aosta. Dal duomo di Torino, dalle 11 in poi, le immagini riprenderanno anche il Telo protetto dalla teca. Tutto è pronto per accogliere le centinaia di migliaia di pellegrini che giungeranno da molti Paesi per questa nuova ostensione dedicata a “L’amore più grande”.

 

In particolare rivolgendosi ai piemontesi che “sono molto legati alla devozione verso la sindone” l’Arcivescovo torinese esprime l’augurio che “possano trovare la via per poter partecipare ai pellegrinaggi anche se sono passati solo cinque anni dalla precedente ostensione”. Il momento difficile in cui stanno vivendo molti cristiani nel mondo, la crisi economica che ancora colpisce duramente, sono molte le situazioni di sofferenza oggi in varie parti del pianeta per cui “anche una visita alla sindone può aiutare ad avere speranza e fiducia in quell'amore più grande che rappresenta il fondamento della civiltà, la civiltà dell'amore che, come ci hanno detto molte volte i Papi, siamo chiamati a costruire giorno per giorno. E poi questa unità, - ricorda sempre mons. Nosiglia - questa comunione quando si fanno i pellegrinaggi alla sindone. Vedere tante persone che si avvicinano al sacro telo in cui si presenta in maniera così evidente la passione e morte di Gesù ci dona la speranza che possiamo superare insieme quelle difficoltà, che il bene è più forte del male. Questo è il grande messaggio che ci offre la sindone, oggi particolarmente necessario per tutti i cristiani, ma non solo, per tutti gli uomini e le donne affinché trovino la forza di guardare al futuro con rinnovata speranza e fiducia in Dio e anche nelle loro forze umane da mettere insieme con spirito di comunione, di unità e di solidarietà reciproca”.

 

Il percorso della sindone (850 metri da viale dei Partigiani fino all’interno del Duomo) è aperto a tutti, la prenotazione gratuita è obbligatoria e si può effettuare online sul sito www.sindone.org o telefonicamente al numero 011.5295550. Dal 19 aprile anche direttamente dallo sportello in piazza Castello, al centro prenotazioni in via Palazzo di Città, a pochi passi dal duomo torinese. Nei giorni in cui papa Francesco sarà a Torino (21-22 giugno) non saranno possibili prenotazioni, così come l’ultimo giorno dell’ostensione il 24 giugno. Le visite iniziano alle 7,30 del mattino appena terminata la messa delle sette e si concludono alle 19.30.

 

Intorno all’ostensione, rigorosamente organizzata con sobrietà, sono molti gli eventi religiosi e culturali, musicali, artistici. Tra le più importanti c’è quella promossa dalla Chiesa italiana tramite l'associazione Sant'Anselmo e con il supporto della Consulta per Torino. Al museo diocesano, è esposto il «Compianto sul Cristo morto», del Beato Angelico, abitualmente custodito a Firenze. Oltre al valore culturale assoluto dell'iniziativa c'è un collegamento ideale tra l'ostensione torinese della sindone e il convegno nazionale della Chiesa italiana che si celebrerà appunto a Firenze nel prossimo novembre. Il «nuovo umanesimo» che si propone in Gesù Cristo come tema di presenza, di cultura, di testimonianza della Chiesa in Italia non è una citazione occasionale, ma la continuità di un cammino che ci coinvolge nel profondo.

 

Il pellegrinaggio alla sindone vuole essere anche occasione per avvicinarsi al sacramento della riconciliazione, segno concreto del perdono. Come nelle esposizioni precedenti ci sono diversi punti in cui i sacerdoti ascolteranno le confessioni dei fedeli in tutte le lingue del mondo, grazie alla collaborazione con alcuni collegi romani e con i preti di altre nazionalità che prestano servizio a Torino e in Piemonte sarà possibile superare le barriere linguistiche. Per la prima volta i pellegrini malati e i loro accompagnatori avranno a disposizione nuove strutture di ospitalità, sul modello degli «Accueil» di Lourdes, realizzate appositamente per l'ostensione, in collaborazione con il Sermig, il Cottolengo e la Asl Torino1. Un modo concreto di accogliere le persone con maggiore difficoltà, e un segno di fraternità. Tradizionalmente molti pellegrini al termine del percorso lasciano un'offerta. Un'elemosina semplice, che viene depositata con grande discrezione all'uscita del duomo e nei locali delle confessioni, tutte le offerte raccolte durante l'ostensione verranno consegnate a papa Francesco.