Genola a 70 anni dall’eccidio vuole la sua “Liberazione”

Mercoledì la cerimonia commemorativa per ricordare le vittime di quel 29 aprile

Erano i giorni della Liberazione, della leggerezza e della voglia di guardare finalmente, dopo anni di guerra, paura e sofferenze, la vita in faccia.

Si ricominciava a sperare, fare progetti per il domani. Si ricominciava a vivere. A Genola queste speranze, questi sentimenti e queste emozioni si sono congelate in quella funesta domenica mattina del 29 aprile.

Sulla piccola comunità rurale, come una ragnatela si stende l’ombra della morte. Genola cade prostrata avvolta da un velo di terrore, dolore e lutto. Un lutto difficile da elaborare perché collettivo, consumato sotto gli occhi di una intera comunità a cui vengono strappati figli, padri, amici.

Oggi, a 70 anni da quella tragica domenica, Genola coralmente ricorda i suoi morti, vittime della barbarie nazista.

Un omaggio dovuto a quei concittadini a cui fu scippata barbaramente la vita, ai loro famigliari rimasti a piangerli, alle generazioni che sono seguite portandosi quell’ombra di dolore nella memoria e soprattutto ai bambini e ai giovani di oggi perché, come diceva don Madurini durante la commemorazione del 40° anniversario dell’eccidio: “La libertà che è nata dentro di noi in virtù dei nostri morti, è il nostro patrimonio quotidiano, è quel patrimonio in cui viviamo e che forse non riusciamo ad apprezzare abbastanza. Ma se noi siamo coscienti del nostro essere liberi, prepareremo per noi un domani radioso, un domani in cui il rispetto reciproco sarà veramente la cifra della libertà”.

Mercoledì 29 aprile tutta Genola scenderà in piazza per commemorare il 70° anniversario dell’eccidio. Alle 20 nella chiesa parrocchiale si celebra la messa commemorativa in memoria delle vittime. Seguirà alle 21 in piazza Martiri la cerimonia commemorativa organizzata dal Comitato. Musiche, letture, un breve excursus sulla storia dell’eccidio e la lettura delle testimonianze dei sopravvissuti, tratti dal libro “L’ala che non c’è più” scritto a quattro mani da Andrea e Gianfranco Capello, ricorderanno in questa notte di primavera quella triste giornata che segnò la storia di Genola, ma soprattutto incise nel cuore dei suoi abitanti una ferita ancora aperta.

Abbiamo voluto organizzare una commemorazione - spiega il sindaco Biondi - che coinvolga l’intero paese, dalle scuole agli adulti.Una commemorazione nata da Genola per i genolesi, come a rimuovere il peso di quella sofferenza per ridare voce a quella parola allora soffocata dal dolore: Liberazione!”.

Articolo su La Fedeltà in edicola mercoledì 22 aprile