I ricordi di don Oggero

L’anziano parroco, che ha festeggiato 95 anni e 73 di servizio sacerdotale, fu un precursore della comunicazione della fede in forma “moderna”: con i dialoghi” (che teneva con don Genesio) riempiva le chiese e a Savigliano sperimentò le prime Unità pastorali

Fino a qualche anno fa, nonostante i suoi novant’anni suonati, saliva e scendeva le scale dell’ospedale Santissima Annunziata dove continuava a svolgere il servizio di aiuto-cappellano. Chi scrive lo ricorda parroco di Piovani, dove per 12 anni ha svolto servizio sacerdotale: si occupava di tutto e di tutti, conosceva le famiglie e si prendeva a cuore le loro questioni, facendo anche da “taxi”, se necessitava. Era un parroco intraprendente e innovativo; spronava i giovani a gettare il cuore oltre l’ostacolo, ma era piuttosto severo per quanto riguarda i costumi: metteva in guardia le ragazze dal frequentare il ballo a palchetto delle feste di paese... Di quegli anni don Domenico ha mantenuto il piglio deciso e una grande lucidità. Riconrda con passione i suoi dialoghi” (che teneva con don Genesio) che riempivano le chiese la bella esperienza di Savigliano, in cui ha sperimentato l’Unità pastorale, avendo proposto lui stesso, al vescovo e agli altri parroci, di lavorare insieme “come se fossimo un’unica parrocchia”.