Le suore di San Giuseppe di Cuneo (conosciute come giuseppine) sono nate a Le Puy-en-Velay, in Francia, nel 1650, su ispirazione del gesuita Padre Jean Pierre Medaille. Poi con la Rivoluzione francese la congregazione è in parte scomparsa (molte di loro furono ghigliottinate). Dopo la Rivoluzione hanno ripreso il cammino, e da qui si sono quindi sparse in tutto il mondo. Però all’epoca in cui furono fondate, non era previsto che le suore vivessero al di fuori dei conventi. Il loro padre fondatore invece, un missionario itinerante nell’Alta Savoia, nei suoi spostamenti conobbe delle ragazze che volevano consacrarsi a Dio, ma non avevano la dote per entrare in convento. Vedeva quindi la necessità di occuparsi dei più poveri e fonda la congregazione del “Piccolo disegno”, affinché fosse un’opera che non desse agli occhi della gente e fosse comunque al servizio di tutta la Chiesa, con congregazioni che, laddove nascevano, fossero indipendenti tra loro, pur unite dallo stesso fondatore e dalle stesse costituzioni. Quella delle giuseppine è rimasta una presenza umile, discreta e sorridente verso il prossimo in tutti gli ambiti di vita, “come San Giuseppe aveva servito Maria e Gesù”. Un tempo ce n’erano molte a Fossano, che devolvevano il loro impegno verso le ospiti dell’Istituto Divina Provvidenza e nelle parrocchie; oggi rimangono Suor Valeria Giordano e Suor Maria Assunta Germanetto presso la parrocchia dello Spirito Santo e le due consorelle suor Nicoletta e suor Luciana che operano nella parrocchia di San Sebastiano. Con loro abbiamo scoperto alcune caratteristiche tipiche della loro famiglia spirituale, le attività che svolgono, l’accoglienza che riscuotono tra i vari strati della popolazione, risalendo alle origini storiche e al carisma specifico della loro congregazione.
Quante siete attualmente?
Suor Valeria - Siamo sei congregazioni delle Suore di San Giuseppe di Cuneo, unite in federazione, ma indipendenti. Quella di Cuneo non è stata avviata dalle suore francesi, come è avvenuto per le altre, ma è nata nel 1831 ad opera del canonico Manassero del duomo, che ha voluto queste giovani per il bene dei poveri e l’educazione delle ragazze. Ha chiesto le costituzioni in Francia, e le ha poi date in mano alle stesse ragazze, spostatesi dalla canonica del duomo a via Barbaroux, fino all’attuale Casa Madre in Corso Giovanni XXIII a Cuneo.
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