Giovanni Battista Streri, 91 anni, imprenditore (per anni ha gestito un’azienda di cromatura in via Macallé), ha vissuto la sua esperienza partigiana con Giustizia e Libertà, in val Maira.
Lo incontriamo nella sua casa, in via Macallé, insieme al coordinatore della sezione Anpi, Secondo Capra.
Giovanni Streri, che da un po’ di tempo è costretto sulla sedia a rotelle, si dice dispiaciuto di non ricordare più bene tutte le sequenze di questo suo periodo partigiano. “Son venuto vecchio e ho perso la memoria”. Tuttavia ha dei flash molto precisi della sua esperienza in val Maira, soprattutto della fatica e della sofferenza di quegli anni, in cui non gli fu risparmiato nulla: freddo, fame, paura, dolore fisico... “Totale, tanto freddo e tante pulci...” - riassume ogni tanto. Fu anche ferito a un polpaccio, durante un attacco dei tedeschi. Ricorda la grande fatica del trasferimento dalla val Maira alle Langhe in una notte, nella neve alta, per sfuggire ai rastrellamenti. “Non so come abbiamo fatto a reggere quella fatica, denutriti e stanchi com’eravamo…”.
L’intervista su La Fedeltà di mercoledì 20 maggio