Basta criminalizzare la carne!

Interessante convegno sul valore nutritivo della carne promosso da Confagricoltura in risposta alle trasmissioni televisive che negli ultimi mesi hanno attaccato gli allevamenti intensivi

Il dibattito, dal titolo a effetto (“La carne non è debole”) e dal sottotitolo meno creativo (“Basta criminalizzare la zootecnia partendo da casi rarissimi”) promosso da Confagricoltura nell’ambito della “tre giorni” dedicata alla zootecnia nel week end scorso a Genila, ha consentito al  nutrizionista Luca Piretta, docente alla Sapienza di Roma, di smentire alcuni luoghi comuni: “I legumi non possono sostituire completamente la carne, perché non contengono la vitamina B12 (che non è presente nel mondo vegetale), essenziale per prevenire l’anemia. Il ferro presente negli alimenti di origine vegetale non ha la stessa biodisponibilità nei legumi; esso migliora anche l’assorbimento del ferro vegetale. Infine i legumi secchi contengono il doppio di proteine ma fanno aumentare di peso. E a molte persone creano problemi di tipo gastrointestinale”. L’agronomo Luca Piretta - docente all’Università di Torino - ha svolto un’appassionata lezione in cui ha cercato di dimostrare, innanzitutto, che non si può accusare la zootecnia di “sprecare acqua”. Lo ha fatto partendo da lontano, illustrando quello che lui ha definito il “prodigio” compiuto dal bovino attraverso il rumine (15-20 kg di batteri che scindono la cellulosa contenuta nel foraggio rendendola digeribile e combinano le proteine che l’uomo non digerirebbe dando vita ad aminoacidi essenziali). “Compiuto il loro compito, questi batteri vengono riassorbiti dal bovino. A fronte di questo prodigio si incolpa la zootecnia di un consumo di acqua...”.

Dati alla mano ha poi dimostrato che l’acqua consumata per alimentare un bovino produce un nutrimento proporzionalmente molto più “ricco” (dal punto di vista delle proteine) che non quella consumata per produrre i vegetali.