Sistema aeroportuale, “Coinvolgere Genova”

La proposta di Taricco per gli scali di Piemonte e Liguria, a pochi mesi dal salvataggio di Levaldigi

“È dei giorni scorsi la notizia che le società di gestione degli aeroporti lombardi stanno valutando l’ipotesi di una nuova compagnia che potrebbe nascere dalla fusione delle società stesse. Credo che questo percorso per un’integrazione tra le società possa dire qualcosa anche a noi in Piemonte, pur con i nostri dati di traffico ben inferiori”. Sono le parole del parlamentare cuneese Mino Taricco, che pensa ad un’analoga evoluzione per gli scali di Torino, Cuneo e Genova, nell’ottica di creare quel Sistema aeroportuale regionale di cui si parla da tempo e con cui, prosegue il deputato, “sicuramente si migliorerebbero la connettività dell’aerea internazionale, l’attrattività in termini di servizi e la competitività del sistema”.

Su questo fronte, a confronto con la Lombardia il Piemonte risulta in ritardo: “Spiace dover dire che abbiamo perso molto tempo e probabilmente anche non poche risorse”, afferma Taricco, ricordando che le “trattative” per un’integrazione fra gli aeroporti piemontesi furono avviate nel 2006 da Mercedes Bresso, allora presidente della Regione, e dell’assessore ai Trasporti Daniele Borioli, oggi senatore (“Purtroppo - continua - il percorso si arenò e un ulteriore tentativo di dialogo avviato nei mesi scorsi si è di nuovo arenato immediatamente”).

Secondo Taricco, è il momento non solo di rilanciare il progetto di integrazione, ma anche di provare a coinvolgere Genova. “Condivido pienamente quanto sostenuto dal senatore Borioli, vale a dire che i tempi forse sono ora maturi per coinvolgere nel ragionamento anche Genova - dichiara il parlamentare cuneese -. La somma dei passeggeri oggi è di circa 5 milioni; ma in un quadro di sinergia i numeri potrebbero essere maggiori e, soprattutto, maggiore potrebbe essere il potere contrattuale di un’area ampia ed economicamente importante che invece, sul piano infrastrutturale, rischia di diventare la periferia dell’impero. Spero possa emergere, in tempi brevi ed in modo forte, il coraggio per compiere scelte giuste e necessarie, così da superare le timidezze e le titubanze che hanno purtroppo caratterizzato gli ultimi anni”.

Non solo timidezze titubanze, insiste Taricco, ma anche “campanilismi”, peraltro “diventati un lusso che non possiamo più permetterci” se si vuole “garantire ai nostri territori il servizio e le opportunità connesse”. Un annuncio che stride con la nota rivalità emersa negli anni fra gli scali di Cuneo e Torino e che, al tempo stesso, prospetta nuove possibilità di rilancio proprio per l’aeroporto della Granda, salvato dalla liquidazione grazie all’impegno di enti e privati, persuasi che non si possa rinunciare ad una infrastruttura tanto preziosa per l’economia e il turismo della provincia.