I rapporti tra i due erano tesi, lo ha confermato, ieri, in tribunale a Cuneo, anche un ex assessore ma, per i giudici, Giuseppe Taddeo, ex segretario comunale a Santalbano Stura ha mai usato toni oltraggiosi nei confronti della sindaco Donatella Operti. Il tribunale ha assolto il funzionario dalle imputazioni di oltraggio a pubblico ufficiale e rifiuto di atti d’ufficio.
I fatti risalgono al 2011. Secondo la ricostruzione del sostituto procuratore di Cuneo, Massimiliano Bolla durante la riunione di Giunta, presenti due assessori, Taddeo disse alla sindaco, che è non vedente: “Tu per scrivere queste lettere ci hai messo sei giorni, io ci metterei due minuti”. Lo stesso giorno, davanti a due dirigenti del Comune, il responsabile del servizio finanziario e il revisore dei conti, l’imputato disse: “Tu non sai quello che scrivi. Gli altri sindaci hanno gli attributi”. E ancora lo stesso giorno secondo la Procura Taddeo avrebbe rifiutato di redigere una delibera chiesta espressamente dalla Operti nel corso della riunione di Giunta. Secondo la ricostruzione fatta dalla querelante avrebbe risposto: “Scrivitela tu”.
Il difensore di Taddeo è l’avvocato Alberico Villani di Avellino. “Non c’è rifiuto di atti d’ufficio perché quella delibera era illegittima - dichiara -. Sulle frasi, chiunque può valutare che non sono assolutamente oltraggiose. Era un contesto di discussione. Tra i due c’era un rapporto di confidenza, lei avrebbe dovuto pretendere che continuasse a darle del lei”. E il fatto che l’ex sindaco sia cieca? “Con gli strumenti tecnologici che si hanno oggi a disposizione - aggiunge - queste frasi non sono offensive nemmeno sotto questo aspetto”.
Articolo su "La Fedeltà" in edicola mercoledì 7 ottobre