Mato de guera: la guerra, la trincea e la follia…

Martedì 13 ottobre “Controtempo”, ai Portici: 3° appuntamento del Folle d’oro

Cento anni fa l’Italia era nel pieno di una guerra che l’avrebbe vista uscire vittoriosa, ma con le ossa rotte. Ottant’anni fa era nel pieno del Fascismo, con lo spettro terribile di un nuovo conflitto mondiale alle porte. In questo cuscinetto di tempo si sviluppa Mato de Guera, la pièce andata in scena martedì 6 ottobre al teatro I Portici per la 7a edizione del premio nazionale di teatro non professionistico Folle d’oro organizzato dalla Corte dei folli col sostegno della Fondazione Crf, Comune, Mibact, Ascom e gli esercizi commerciali cittadini.
Spettacolo messo in scena da Il satiro teatro di Vadelago (Treviso) con un grande (in tutti i sensi) Gigi Mardegan sul palco, unico protagonista di un testo di Gian Domenico Mazzoccato per la regia di Roberto Cuppone. “Siamo oltre la 300esima replica – ha detto Pinuccio Bellone – per questo spettacolo pluripremiato; Gigi nemmeno si ricorda più il numero di volte esatto che ha portato in scena il suo Mato de Guera”.
 
Lo spettacolo
Un testo tutto in dialetto veneto che ci fa entrare dentro la trincea; scenografia scarna, ridotta all’osso, al metallo di un letto che diventa cella di reclusione psichiatrica prima, campo di battaglia poi, ma anche muro segna-confine sul fronte. Ugo, il protagonista, è come condannato ad un lavoro di Sisifo: racconta i ricordi della Grande guerra ad un medico fantasma. Internato in un ospedale psichiatrico (siamo nel 1935) fa riaffiorare i momenti vissuti in trincea, i dolori, le vittorie e le sconfitte. Le perdite. “Oggi la pace è incinta di un’altra guerra”, dice sconsolato perché lui stesso non trova pace. La sua malattia mentale è un nuovo conflitto da combattere che la guerra, gli orrori, gli ha causato. “Un ozio senza un minuto di riposo”, così viene descritto il combattimento in trincea nella Grande guerra di Monicelli, e così è la malattia mentale per Ugo e il suo castigo: ricordare, e ricordare ma senza poter fare più nulla (forse) per cambiare il verso del mondo…
 
Martedì 13 ottobre: Controtempo
Martedì 13 ottobre alle 20,45 sul palco dei Portici saliranno gli Amici di Jachy con lo spettacolo Controtempo. Jeanne deve affrontare l’audizione più importante della sua vita ma è chiusa in casa, come farà ad uscire per arrivare in tempo? Gli abbonamenti sono esauriti, ma è disponibile ancora qualche biglietto, per informazioni: 333.4336048 oppure cdf@lacortedeifolli.it.
Aprirà un “pillola” di arte contemporanea curata dell’architetto Giuseppe Perucca e la collezione La Gaia che ci ha già deliziati con l’arte povera di Pistoletto e l’astrattismo di Carla Accardi.

Fotografie di Mauro Bellavia - Movimento fotografico fossanese