Volti e storie di una minoranza cristiana a rischio di estinzione

Abitanti la Regione del Tur Abdin (parola aramaica che in italiano suona come “Montagna dei servitori di Dio”): a cavallo di Turchia, Siria ed Iraq.

La serata di giovedì 15 ottobre, organizzata dall’Azione cattolica e  Caritas di Genola con il giornalista Rai Matteo Spicuglia, è stata l’occasione per il numeroso pubblico presente di conoscere, grazie alla presentazione del libro “La terra perduta. Nel cuore dei cristiani del Medio oriente”, un’area di mondo lontana dai riflettori mediatici, abitata da cristiani ortodossi perseguitati oggi come ieri: dai massacri del 1915 agli assalti dell’Isis di oggi. 

Spicuglia focalizza la sua attenzione su una zona particolare detta del Tur Abdin (parola aramaica che in italiano suona come “Montagna dei servitori di Dio”): a cavallo di Turchia, Siria ed Iraq. Un luogo che non esiste sulle carte geografiche, ma che rappresenta la culla storica di una piccola Comunità cristiana (l’ultima a esprimersi ancora nella lingua di Gesù: l’aramaico) a rischio di estinzione. 

All’inizio del secolo oltre 500 mila persone abitavano il Tur Abdin. Oggi non superano le 2.500. In alcune aree i cristiani non ci sono più. Spariti. 

Spicuglia ripopola questi vuoti con storie di vita. Le storie di chi per paura ha abbandonato la sua terra, le storie di chi ha scelto di resistere restando e per questo è stato ucciso e di chi è partito, ma poi ritorna per dare il proprio contributo nella terra che gli ha dato la vita. Una storia che ha nomi e volti. 

Articolo su "La Fedeltà" in edicola mercoledì 21 ottobre