MARC LANTERI

(Tenda-F- 1968 )Una stella Michelin

Nasce in un piccolo paese sull’antica Via del Sale, una strada lunga e tortuosa che collega il sud del Piemonte con la Costa Azzurra, percorsa nei secoli soprattutto dagli antichi commercianti di questo prezioso prodotto e poi negli anni a venire anche dagli acciugai come pure dai “caviè”, i commercianti di capelli, tutti provenienti dalla Val Maira. Fin dall’infanzia sembra che il suo percorso culinario sia “tracciato da una mamma depositaria dei segreti della cucina tradizionale e da un padre cultore dei prodotti genuini frutto di un territorio pieno di dovizie”, come ama ricordare lo chef nei suoi vari profili professionali. I suoi studi lo portano a diplomarsi presso l’istituto alberghiero di Menton,  la città francese che confina con l’Italia, mentre il percorso formativo lo troverà spostandosi solo di pochi chilometri alla corte di Alain Ducasse nel suo ristorante di Montecarlo, il Louis XV, fucina di un impressionate numero di chef che poi hanno fatto carriera e fortuna nel mondo. In seguito si trasferirà a Parigi di fianco a Michel Rostang. Come ogni cuoco che vuol arricchire il suo bagaglio professionale per poi lanciarsi in questa prestigiosa ma altrettanto faticosa carriera, passa in Italia dove lavora con un’altra chef francese proveniente dalla Costa Azzurra e precisamente da Nizza, Annie Feolde dell’Enoteca Pinchiorri di Firenze e successivamente con altri maestri, Enzo Santin e Paolo Taverini. Da ognuno di loro Marc apprende l’umiltà della grande cucina e le esperienze sul campo che, unite ad un’indole d’instancabile ricercatore del gusto, trasformano il suo stile in un’armonia di gusti e di sapori in un abbraccio che coinvolge sia il presente che il passato. Nel 1998 Lanteri  si ferma definitivamente in Italia come executive chef del “Ristorante Delle Antiche Contrade”, il locale dell’Hotel Lovera Palace situato nel omonimo e prestigioso palazzo che ospitò anche papa Pio VII prigioniero di Napoleone Bonaparte nella Cuneo storica ed affacciato sulla grande isola pedonale. Nel 2004, a conferma dell’ottimo lavoro, arriva la prima stella Michelin. Quattro anni dopo, nel dicembre del 2008, lo chef si sposta di pochi chilometri ed avvia a Mondovì l’avventura al “Baluardo ristorante situato nel quartiere Piazza la parte alta e storica della città. “L’ispirazione creativa nasce dall'intuizione, dall'istinto del momento: tutto viene riletto e reinterpretato” afferma lo chef Lanteri “utilizzando esclusivamente materie prime del territorio e rispettando il ritmo delle stagioni “. Il risultato è costituito da piatti sorprendenti, che restituiscono l’emozione di un gusto legato al ricordo di un tempo, reso attuale dallo chef. In sala, dedica una particolare attenzione agli abbinamenti tra i sapori di stagione e i pregiati nettari della cantina Amy Bellotti, la moglie americana di origini italo-irlandesi di Marc. Laureata in Scienze della Ristorazione e Resort Management  presso la Colorado State University  che, dopo aver frequentato l’Istituto culinario per stranieri  a Costigliole d’Asti, è diventata sommelier di professione ed affianca il marito nella sua attività. Nel mese di febbraio 2015, Marc Lanteri porta la sua ultra decennale esperienza al Ristorante “Al Castello di Grinzane”, un luogo nel quale si respira la storia e che rappresenta un elemento architettonico-culturale di assoluta eccellenza – tanto che l'Unesco lo ha recentemente incluso nella lista dei beni Patrimonio dell'Umanità.  Lanteri nel suo locale propone il frutto di una professionalità vissuta e maturata nel tempo. Proprio in questa incantevole dimora abitò il Conte Camillo Benso, quando ancora ventiduenne fu nominato sindaco del luogo e dove la sua famiglia aveva dei possedimenti. Ricoprì tale carica fino al 1848. In seguito iniziò a spostarsi per i suoi impegni politici. La crescente importanza della cucina italiana nel mondo, il Castello immerso in un paesaggio mozzafiato circondato da un territorio in cui l’eno-gastronomia è ai vertici internazionali, un turismo di qualità a dir poco esponenziale , le stanze appartenute al Conte di Cavour e la dedizione dello chef Lanteri in questo importante contesto, fa parlare di un nuovo Risorgimento italiano.